Vanni Zagnoli
Siamo grandi appassionati di basket, incompresi ma restiamo tale.
Derthona licenzia Marco Ramondino dopo 5 stagioni, meritava di restare a vita, come De Raffaele a Venezia. Mi chiedo perchè non si cambino mai o quasi direttori sportivi o generali, nello sport, durante la stagione. E’ troppo facile ogni volta congedare il tecnico.
Prima il video, come ormai facciamo sempre, sapete che il nostro testo è già estrinsecato nel nostro commentone, mandato in diretta in automobile.
Un giorno racconterò anche Enzo Bartoli, il padre di Veronica, il vero finanziatore di pallacanestro Reggiana.
Beniamino Gavio, dunque, è una grande delusione, è il patron di Tortona. Non vado a vedere lo staff, l’organico, ho conosciuto un dirigente a Torino, alle Final Eight dello scorso anno, dove mi affacciai il primo giorno senza accredito, tuttavia non ne ricordo il ricordo il nome. Mi ha riconosciuto lui, fuori dal PalaBigi, mentre fermavo i piemontesi.
Dunque, da Beniamino Gavio mai mi sarei aspettato che cambiasse l’allenatore, il mito, Ramondino.
Così normale. Non magro, com’ero io prima della cura per il diabete. E’ un gigante. Non è uno da storia con influencer, è un irpino vero, che ha portato Derthona in LBA e subito dopo finale di Coppa Italia a Pesaro, a due semifinali scudetto, in Europa, senza giocare mai a Tortona, solo a Casale Monferrato.
Doveva restare a vita, come Walter de Raffaele a Venezia. Come Menetti a Reggio Emilia. Come Alex Ferguson al Manchester United, per 27 stagioni. Come Arsene Wenger all’Arsenal, 22 annate. Non scherzo.
Esistono allenatori cult, bandiera, sono molto più bandiera questi e altri, di tanti sport, che lo stesso Wenger, neanche inglese.
Ramondino allenerà comunque un’Italia giovanile, gli auguro di sostituire il Poz nel caso in cui cambiasse il presidente federale. Perchè temo che con Gianni Petrucci Pozzecco resterà a vita.
Non che Pozzecco non meritasse in assoluto la panchina azzurra, ma è arrivata molto presto, rispetto allo standard. A Sassari vinse una supercoppa e la Fiba Europe cup nel 2019, raggiunge una bella finale scudetto, perduta contro la Venezia di De Raffaele, biscudettato e dunque doppiamente più meritevole della nazionale.
Mi spiace, Poz, mi spiace Petrucci, ma la nazionale è troppo importante per scegliere in base solo al personaggio.
A me non interessa la popolarità del personaggio con i ragazzini, nè l’estro, che cerco anch’io in video.
Preferisco chi non ha passato, come Marco Ramondino, a chi è stato super sul parquet e meritava molto più dalla nazionale.
I capelli fucsia non erano il massimo, le battute su Simone Stella, che fu firma de La Gazzetta dello sport, grazie al padre Silvano, mito di Bologna, ancor meno. “Sei lo zio Fester?”. E a Giuseppe Sciascia, firma de Il Corriere della Sera, oltre che de La Prelpina: “Ti sei mangiato anche il microfono?”.
Dicevo di Ramondino ma pure di Cesare Pancotto e di Pino Sacripanti e tanti altri. Attilio Caja e dovrei scorrere un grande elenco di piccoli grandi fuoriclasse, gente di caratura, amici. Gente che dovrebbe restare a vita nei club dove ha ottenuto più risultati.
Venezia doveva tenere a vita De Raffaele, non solo per i due scudetti e per la Fiba Europe cup.
Serve pazienza. Se si cambia, si cambi per un fuoriclasse assoluto e De Raffaele in effetti lo è.
Auguro a Derthona di raggiungere la semifinale in Champions league, la finale di supercoppa, la prossima stagione, e pure la finale scudetto, ma è durissima e con Ramondino è andata già oltre il potenziale.
Ramondino si ama, non si discute.
Per lo scudetto, in questo momento è Venezia-Brescia. Finisse così la regular season, meriterebbero l’Eurolega al posto di Milano e della Virtus Bologna. L’Europa non è l’Nba, che magari il Taliercio non sia sufficiente per il palcoscenico più prestigioso del continente a me non interessa.
Sino allo scudetto di Sassari, compreso, l’Eurolega ha premiato chi meritava davvero, deve ritornare al più presto così.
E se Milano arrivasse nona, puta caso, dovrebbe restare fuori dall’Europa.
Treviso ha vinto quattro gare, potrebbe salvarsi, il sogno resta il ritorno in Europa, può bastare l’ottava posizione.