(v.zagn) 1) La morte di Gianfranco De Laurentiis. Dribbling, Domenica Sprint, Eurogol, il figlio Paolo a Il Corriere dello Sport. La scoperta di Michele Criscitiello. Quella bella Rai che era monopolista dello sport, il garbo, il format. La generazione di fenomeni al microfono.
2) L’under 20 al posto dell’under 21. Chi sono gli azzurrini, le medaglie degli ultimi anni, i positivi che costringono al cambio, la prima volta di un cambio del genere.
3) Livorno, il rischio di fallimento, i giocatori potrebbero essere liberi. I proprietari scelti da Spinelli non hanno versato la fidejussione. I campionati di serie A degli amaranto.
4) La pandemia e l’Olimpiade e l’inverno e i campionati. I turni infrasettimanali, la carica virale, il pubblico, il freddo alimenta la pandemia, ovunque.
5) I rapporti di forza fra le società sportive e l’editoria. Il Milan e il Giornale, l’occhio della Gazzetta per i grandi proprietari, come Armani. Repubblica contro la Roma, come si rapporta La Stampa con la Juve. Tuttosport: De Paola era arcicritico con Ranieri e Ventura, Jacobelli mi pare più dalla parte della Juve; il contro Toro perchè Cairo è Rcs. Il Mattino e il Napoli, le stoccate di Barbano a De Laurentiis.
6) La classifica dei pali e delle traverse, dei rigori procurati, delle punizioni segnate e procurate dal limite, gli assist. Il tabellone settimanale dei voti alla squadra di riferimento. La partita vista dalla curva, dal fuori, lo sciamare dei pochi tifosi verso l’impianto sportivo.
7) Ciclismo, il Giro di Fondriest: “Il migliore è Pozzovivo”. Ballan: “Io, ultimo italiano campione del mondo ma fermato ingiustamente”. Il colore a Cervia e a Cesenatico.
8) La piadineria Pantani, la sorella Manola: “Basta che non mi inquadri. Noi con i giornalisti…”. Non è più chiosco.