(v.zagn) 1) Quando il migliore si infortuna gravemente, Federico Chiesa. Le incognite poi della ripresa, Roberto Baggio è stato angustiato da ginocchia fragili, Alessandro Del Piero dopo l’infortunio del ’97 non è più tornato il talento del ’95-’96. Quando il migliore si infortuna, per fortuna c’è il mercato, ma la Juve davanti era già senza un centravanti per vincere la Champions. L’usura del calcio moderno, gli infortuni ai campioni d’Europa: Spinazzola a metà Europeo, Acerbi e il tumore al testicolo ma probabilmente non c’entra lo sport, Florenzi anni fa, Meret è fragilissimo, Chiellini perde tante partite a stagione. Idem Verratti, Belotti.
2) Roma-Juve, lo stadio Olimpico raccontato da chi lo vede raramente. I tempi degli spostamenti, il percorso infinito, il traffico. E poi perchè avevo il parcheggio stampa, alla carriera. Andare allo stadio, in una grande città, arrivando da lontano, è un mestiere. L’accredito arriva via mail, è già tantissimo, il parcheggio anche.
3) I secondi per scelta. Mauro Tassotti è il simbolo, al Milan, esclusa una parentesi con Cesare Maldini, poi con Shevchenko, in Ucraina e al Genoa. Marco Landucci, dal 2008 a Cagliari con Massimiliano Allegri: “Sono stato fortunato. Vice al Cagliari, poi ai portieri per il Milan, alla Juve di nuovo primo collaboratore. Eravamo in 4, in panchina, facevano un allenatore, Massimiliano. Il bel gioco? Il risultato fa cambiare molte valutazioni, conta solo il lavoro, sappiamo di dover migliorare”.
4) Mourinho è un allenatore normale, dal 2016 ha vinto solo una coppa di Lega e una Europa league con il Manchester United. Forse gioca persino meglio di quando vinceva, ma quando ha rose normali, non super, non rende più di tecnici comuni. La strategia di comunicazione è unica, non incide per nulla sui risultati, semmai tacita solo il malumore dei tifosi.
5) La bella lotta per la salvezza, i colpi esterni di Salernitana, Cagliari e Spezia, la crisi del Genoa, unica con appena un successo in 21 gare. Shevchenko è inadeguato al calcio di alto livello, come club.
6) Il calendario spezzatino in molti sport per il covid. Fra campionati e coppe, converebbe davvero avere una partita al giorno, massimo due, in maniera da diluire le emozioni, fra impianto sportivo e tv. Magari due la domenica, comunque non più di due, in un giorno. E’ bello avere calcio, basket e volley ogni giorno. E poi uniformare le coppe, le partecipazioni: nel calcio, sono 4 in Champions, 2 in Europa league e una in Conference, in Conference l’Italia potrebbe chiederne 4, l’Europa per Sassuolo (una sola partecipazione), per la Sampdoria (manca dal 2010-11, nel 2015-16 perse il preliminare) e Verona (ultima Uefa nell’87-88). Nel basket, sono una in Eurolega (solo Milano, inaccettabile), tre in Eurocup, tre in Champions league e Reggio Emilia in Fiba Europe cup. Nel calcio femminile ha solo la Champions, con le prime due della serie A, si studiano l’Europa league e il mondiale per club.
7) Il girone di ritorno schizofrenico, Sassuolo-Empoli c’è stata meno di 100 giorni fa, il 31 ottobre. Tanto varrebbe, ogni tanto, fare proprio andata e ritorno come di coppa, a breve distanza. Fare anche tre trasferte di fila e poi in casa di seguito, giusto per movimentare, far parlare della serie A, anche a sproposito.
8) E continuano a sceglierli solo per il nome. Fabio Cannavaro è vicino alla Polonia, pallone d’oro con l’Italia ma da allenatore ha lavorato solo in Cina, i polacchi hanno tradizione. Roberto Venturato è ripartito dalla Spal, dopo le 6 stagioni al Cittadella. A 58 anni, meritava una grande squadra, neanche solo la serie A, sarebbe infinitamente più affidabile di Cannavaro per una nazionale.
9) Il Sassuolo si riprende fuori casa quanto lascia al Mapei. Del resto l’effetto pubblico a Reggio non c’è. A Empoli l’1-4 è nella sfida fra le uniche squadre di serie A non espressione di capoluoghi di provincia, in B c’è unicamente il caro, vecchio Cittadella. A segno l’intero tridente azzurro della squadra degli Squinzi.
10) La coppa Italia. La formula può anche andare, va però rovesciato il fattore campo. Atalanta-Venezia, in laguna avrebbe un fascino diverso, idem se fosse Fiorentina-Napoli, non parliamo della battaglia epocale fra Genoa e Milan, giovedì, nonostante la crisi del grifone.
11) Gli stranieri a capo dei grandi club. A mio avviso sarebbero perfette le proprietà ricche abbinate ai nostri dirigenti, come socio di minoranza, o anche alla pari. Penso al Parma, Kyle Krause doveva farsi assistere a lungo, condividere con i 7 di Nuovo inizio. Il management italiano è vincente, ad, dg, ds, gli americani vanno benissimo come investitori ma spesso buttano soldi, il caso del Parma è eclatante, un anno e mezzo di contro risultati, nonostante investimenti da Europa league. E ha licenziato il manager Jaap Kalma, olandese.
12) Paolo Vanoli: “Vado in Russia, finalmente faccio il primo allenatore di un club. Gli anni da vice Conte e vice Ventura, in nazionale. Ero il mancino delle 3 coppe in 100 giorni, con Malesani. L’arte dell’allenamento.
13) Il modello Figc, preso a modello dal rugby. La supercoppa femminile a Latina e a Frosinone, la finale allo stadio Benito Stirpe. Formula vincente può essere la final 8 del basket, ma andrebbe disputata dove manca la grande pallacanestro, quindi non in una città di serie A, al massimo di A2, magari in 2-3 città vicine. Non a Pesaro o in passato a Forlì, per la coppa Italia. Va portato il grande sport dove quello sport manca completamente, per provare a cambiare la cultura. Quindi, supercoppa e coppa Italia nelle regioni inconsuete, non come fa il volley, in casa dei campioni d’Italia – magari vicino, a Teramo – e la coppa Italia non certo a Casalecchio di Reno o a Milano, ma in Calabria o in Sardegna, in Molise o in Val d’Aosta. Persino all’estero, come ha fatto la serie A, per anni. E poi sogno la sfida maschi contro femmine, presto farei Juventus donne contro Juve o Inter. Magari proprio all’estero o in provincia. Ne parlerebbe il mondo intero. Presto, Conegliano contro Perugia o chi vincerà la coppa Italia.
14) Calcio femminile. In tre anni e mezzo, solari, la Juventus femminile è un fenomeno unico, con 8 trofei: 4 scudetti, una coppa Italia e 3 supercoppa; ha lasciato solo la coccarda tricolore alla Fiorentina, sul Brescia, e alla Roma, sul Milan, e una supercoppa, alla Fiorentina.
Di testa, Cristiana Girelli evita i supplementari, la bresciana è alla 10^ supercoppa della carriera, record mondiale, a occhio, e al 24° trofeo, fra Bardolino, Verona, Brescia (con Milena Bertolini) e bianconere. Trentuno anni, come idolo ha Del Piero, è amata dalle ragazzine, come dimostra un mio video, a Frosinone. Se la vede con Carolina Morace per il trono di miglior calciatrice italiana di ogni tempo.
15) Basket, Armani da impazzire, finalmente, in Eurolega, la vittoria a Barcellona. Quando l’Italia vince in Spagna, è raro.
16) Basket, Luis Scola ha smesso e a 41 anni fa subito l’ad. Di Varese. Una delle società più blasonate d’Italia. I soldi del consorzio sono pochi, da anni, eppure lui non può avere l’esperienza di fare il dirigente di riferimento. Tant’è che ha sbagliato l’allenatore, Adriano Vertemati, 40 anni, solo vice e tecnico di giovanili, 10 sconfitte in 14 gare. E adesso sbaglia ancora, con uno straniero sconosciuto, un olandese, Johan Roijakkers. Non posso credere che tutti i tecnici che hanno già allenato in serie A non accettino Varese. Che già ad aprile ha rischiato la retrocessione.
17) Basket, la favola del Derthona, 5° in serie A, al debutto. Il racconto di Tortona, con l’allenatore Ramondino, irpino pure esordiente, e con l’ad Ferenc Bartocchi, ex tecnico. “Basta una vittoria per le final 8 di coppa Italia. Abbiamo solo 27mila abitanti e dobbiamo giocare a Casale Monferrato, il nostro impianto sarà pronto nel 2023, ma non saremo una meteora”.
18) Rugby, il videoraccontone da Visano, Brescia, Alfredo Gavazzi, 8 anni da presidente federale e 16 da vice: “La cecità e la federazione. Servirebbe la lega, avrei fatto anche il presidente del Coni. L’azienda Tiesse robot e i figli rugbysti, la Kawasaki ha il 25%. Il Gazzettino voleva un presidente veneto. Aspettiamo fine stagione, per giudicare il flop delle zebre e anche il primo anno di Innocenti, nuovo presidente. Se penso che uno sia uno stronzo, glielo dico in faccia, è un problema”. Sul finire, ho coinvolto Ivan Malfatto, de Il Gazzettino: “Il suo evidente conflitto di interessi, Calvisano ha vinto 5 scudetti, nei suoi 8 anni al vertice federale. 4 alla sua presidenza, 10 per quanto ha fatto per la società, 9 da imprenditore” L’ora in officina, i figli: “Le responsabilità, la crisi del 2009-10. La famiglia”.
19) Volley, in campo con la mascherina. Alcuni giocatori del Vibo Valentia, contro Modena, in settimana, per dare un segnale. Mascherina e vaccinazione, per tutti.
20) Volley, Conegliano vince sempre, in Italia, l’ultimo trofeo concesso fu la coppa Italia del 2018-19, da allora due scudetti, 3 coppa Italia, 3 supercoppa. Per Paula Egonu 53 punti in due giorni, naturale mvp.
21) I 17 tennisti azzurri nelle qualificazioni, agli Australian open, straordinario dato, della vitalità di questo sport nel nostro paese. Sono 11 uomini, più i 7 nel tabellone principale, c’è la possibilità di avere la bellezza di 18 uomini in gara, un dato unico, fra gli sport più popolari al mondo.
22) Scherma, a Milano per i mondiali del 2023. Videoracconti con Santarelli, con Fichera, atleta e capo dell’organizzazione. La vita dell’ex presidente federale Giorgio Scarso. L’incontro mio con Cipressa, sulla diatriba con Di Francisca.
23) Formula1, la Ferrari. Mattia Binotto, abitante nel Reggiano, a Canossa, per la 4^ stagione di fila a capo della gestione sportiva. A ritroso, magari con tabella, tutti i capi della Formula1, con il voto. Male come i predecessori, a occhio. Cosa facevano prima e cosa fanno oggi.