(v.zagn) 1) Le dimissioni, il gesto nobile di Luciano Zauri. Che al Pescara non ha fatto male, lo strano è l’occasione che ha avuto, da debuttante assoluto.
2) Zoff chiese a Bearzot di non convocare Albertosi, per il mondiale del ’78, sarebbe stato il suo quinto, record al pari di Buffon. “Non mi sentivo tranquillo, con lui dietro”. Comoda, chissà quanti l’hanno chiesto, nella storia, di lasciare a casa il proprio rivale di ruolo. Probabilmente Bearzot si è accordato con Antognoni per non chiamare Beccalossi, caratteristiche diverse ma un fuoriclasse di livello europeo. Per non parlare di Pruzzo, per non fare ombra a Paolo Rossi, ha saltato ’82, qualificazioni agli Europei dell’84, il mondiale dell’86 (era capocannoniere), ma persino al mondiale del ’78 era degno di convocazione, con i 18 gol del ’76-’77.
3) Adesso il calcio italiano pensa più ad attaccare: lo zizzagare di Spinazzola nell’area del Genoa, le prodezze di Torregrossa, Bastoni segna ma lascia segnare, Bani segna e si fa espellere. Sono aumentati gli uno contro uno vinti, i cross.
4) E’ rimasto il Balotelli che sappiamo, il vaffa all’arbitro è divertente, l’ammonizione ci stava. Bella maturità, concentrazione. E’ un centravanti da media serie B, non di più.
5) Mazzarri: “Non dormo mai, dopo una sconfitta. Mi resta dentro, come tutte le critiche da fronteggiare. Ma sono abituato, essendo il tecnico più esperto della serie A, dopo Ranieri”.
6) La classe di Jeremy Boga, 23 anni, da Champions, almeno da Napoli. La Francia ha sbagliato a lasciarlo alla Costa d’Avorio, dopo l’under 19. Un cambio di passo da campione, uno spettacolo.
7) I quasi imbattibili, Civitanova ha perso la prima partita di campionato giovedì sera, in casa con Milano. Aveva perduto solo la prima stagionale, in casa, la coppa Italia, semifinale, contro Modena. Una sola sconfitta anche per Conegliano donne, per la Juve, l’Inter e il Benevento. Sguardo anche al resto dello sport italiano e allo sport europeo di vertice.
8) Dovremmo essere tutti con Gasperini e contro le curve, contro i tifosi che allo stadio urlano di tutto. Il problema non sono solo i buuh razzisti, ci sono i cori di discriminazione territoriale, gli insulti alle persone, chi non rispetta gli avversari dovrebbe ricevere almeno un anno di daspo.
9) Il passo d’addio infinito dei campioni. Federica Pellegrini non si ferma a 32 anni, dopo Tokyo, Totti ha smesso a 41 solo per colpa di Spalletti. Alcuni campioni che non hanno infortuni non smettono mai, altri sono ritornati.
10) Il mercato in uscita dei non titolare, si cerca di raccogliere il massimo, adesso, anche dai grandi club. Iago Falque il Torino non lo regala alla Spal, Ricardo Rodriguez dal Milan al Fenerbahce.
11) Quando cambiano le panchine dei grandi club, in stagione. il Milan, Il Napoli, il Barcellona, il Tottenham, la geografia stagionale. Si ha meno pazienza anche ai massimi livelli. Traghettatori e non.
11) Solo 3 presidenti onorari, in serie A: Gazzoni, Gigi Riva e Osvaldo Bagnoli. Completiamo noi, per ciascuna squadra. Alcune sono facili: Berlusconi, Ferlaino, qualcuno magari alla memoria, come Squinzi. Antognoni per la Fiorentina.In principio erano Gianni Agnelli e poi Boniperti, ma ogni società meriterebbe di averne uno. E poi il dibattito: Zamparini è stato il più grande nella storia del Palermo, per i risultati, ma l’ha fatto fallire. Sul Parma direi Ceresini figlio, ma ci sarebbe da discutere anche su Tanzi.
12) Basket, dunque il presidente Egidio Bianchi si è dimesso. Righi resta al volley, arriva Proli per il potere di Milano, credo. E il resto dello sport italiano come sta, come leghe? Tutti gli errori di Bianchi: alza la capienza minima dei palazzetti oltre i 5mila spettatori e due anni dopo ritira, non piega la testa di fronte a Petrucci, presidente federale. E’ un notaio, tifoso di Siena, comunque ha lavorato molto per il bene dello sport italiano. Io per esempio farei Dalla Salda, una vita da dg di Reggio, che di sicuro tornerà a Reggio. E’ il momento di un ex giocatore come Galanda? La tabella con i presidenti di lega dello sport italiano e da quanto sono in carica.
13) Volley, le 12 qualificate ai tornei olimpici, il punto sui tornei di squadra, le qualificazioni e le prospettive. Donne, l’Italia è da finale, uomini, passare i quarti sarebbe già tantissimo. Il calcio è a casa, tantopiù femminile, il basket dovrei riguardarmi il girone, gli sport minori siamo lontani, pallamano vista in questi giorni su sky e hockey prato, basket femminile Crespi neanche ha avvicinato il traguardo, insomma abbiamo il volley e poco altro.
14) Basket, sabato i 70 anni di Dino Meneghin. Da Nba, e forse no, perchè il talento non era granchè. L’arte della difesa. Con il figlio Andrea, è stato probabilmente il miglior binomio padre e figlio nella storia del basket italiano, Brian Sacchetti e Meo magari secondi. Chissà perchè non ha fatto l’allenatore. I 15 anni a Varese, i 3 finali a Trieste.
15) Volley, il ritorno di Francesca Piccinini, ovviamente, e i ritorni nello sport italiano. L’infinità delle carriere, anche femminili, le strategie di marketing, perchè al di là dei dubbi Francesca magari ha meditato di avere più attenzione mediatica.
16) Sci, la dignità di Giuliano Razzoli, 35 anni, 11°, miglior italiano in slalom. Continua con dignità, appunto, il reggiano, ha abbassato gli obiettivi eppure a 10 anni dal titolo olimpico non si ritira.