(v.zagn) 1) L’Eintracht Frankfurt, 42 anni dopo. L’equivalenza con la Fiorentina, come blasone e palmares, come calore dei tifosi è unico e anche eccessivo, poichè spesso originano incidenti, come a Barcellona. I nerorossi nella storia, nell’80 batterono in finale Uefa il Borussia Moenchengladbach che in campo aveva Lothar Matthaus, 20enne, con l’austriaco Bruno Pezzey elegantissimo, in difesa, e già protagonista al mondiale del 1978.
2) Barcellona e Lione sabato in finale di Champions a Torino, a occhio sono le migliori d’Europa, da anni, sicuramente le francesi, fra maschi e femmine.
3) Le volate, le combinazioni. La Roma rischia di passare dall’Europa league al fuori dalle coppe, se dovesse perdere la finale di Tirana e se non vince a Torino, nel caso in cui la Fiorentina batta la Juve, senza obiettivi, e l’Atalanta superi l’Empoli, senza obiettivi.
4) Il Sassuolo, verso il Milan, le interviste a Dionisi e a Raspadori: “Per il 10° posto, non per l’Inter”. Raspa: “La delusione con la Macedonia non è azzerata dal gran finale”.
5) Domani sera il ritorno del playout in serie B, il Vicenza è minimamente favorito sul Cosenza, la Calabria rischia di restare con la sola Reggina, fra serie A e B, e con il patron in carcere rischia nuove disavventure finanziarie.
6) Vicenza, la magia dello stadio Menti, lo store dei Rosso, il terzo tempo modello rugby, della curva sotto la curva, per un’ora buona, a intrattenere i beniamini all’uscita. La religione del Lanerossi, i 12mila, le contumelie degli anziani agli errori.
7) Retrocedono le proprietà americane, il Venezia e il Genoa. Il Grifone si era qualificato due volte in Europa league, la seconda non disputata per debiti, comunque con Preziosi non aveva mai realmente rischiato la retrocessione, dopo 15 anni arriva il fondo statunitense e retrocede con una giornata di anticipo. Il Venezia fallì due volte, l’ultima con i russi, con l’americano è arrivato in serie A ma nel girone di ritorno il rendimento è stato da record negativo.
8) Fiorentina, 40 anni dopo a teatro i vicecampioni d’Italia, arrivati a un punto dallo scudetto, a 6′ dallo spareggio. Il figlio di Pontello, De Sisti, Daniel Bertoni arrivato dall’Argentina, naturalmente Pecci, Antognoni, Giovanni Galli e poi i tanti gregari, Monelli, Sacchetti, Casagrande. I videoracconti con Daniel Bertoni, Renzo Contratto, Roberto Galbiati, Francesco Casagrande: “Meglio secondi che ladri”. “Ma io preferivo vincere anche rubando”, sorride l’ex campione del mondo argentino, che con la nazionale chiuse con l’eliminazione al mondiale dell’82. “Ho voglia di mangiare, alle 24,20, andiamo a cena”. “Sei matto?”, lo ferma Paolo Monelli. “Era un altro calcio, 40 anni fa, avremmo meritato lo spareggio”. Mancavano solo Moz, Vierchowod, Bartolini e Massaro, Ciccio Graziani da Tiki Taka ha mandato due videomessaggi. C’era il presidente Ranieri Pontello, 74 anni.
9) Volley, a Milano la presentazione della stagione azzurra delle nazionali, Nations league con finale a Bologna e mondiali. Velasco: “Tutti gli uomini volevano giocare a calcio, in pochi a pallavolo. Abbiamo problemi di reclutamento, tanti sport ci portano via talenti, io stesso sono un calciatore mancato. Le donne hanno una enorme base di reclutamento”. De Giorgi e Mazzanti, a vannizagnoli.it: “L’oro europeo non vale almeno un podio mondiale”. Il mondiale maschile sarà di nuovo in Italia, almeno in parte. Mazzanti: “I mesi da ct, senza campo, non mi fanno stare male. In inverno ho rimesso a posto tanto, della mia vita”. Fefè: “Zaytsev torna convocato, ma il ricambio generazionale è fatto”. Chissà se andrà al mondiale e se magari si accontenterà della panchina. Non si può dire come sarebbe andata con noi all’olimpiade e la nazionale di Blengini all’Europeo”. Il presidente federale Manfredi: “Limitiamo i giovani stranieri di talento medio, valorizziamo gli italiani”.
10) Volley, Stefano Recine ha mancato la Champions, a Civitanova e a Perugia, da oggi lascia il ruolo di ds in Umbria, a 65 anni, per diventare accompagnatore dell’Italia femminile. Decisione probabilmente per vivere più sereno, a 65 anni, però è un ruolo poco decisionale, rispetto alle trattative con i campioni e i club. Il presidente Gino Sirci: “Cambia lavoro, fa carriera”. In realtà ha vinto poco, rispetto ai budget di cui disponeva. Vinse uno scudetto a Modena, 20 anni fa, da dirigente, e una Cev a Palermo, con la presidenza del sindaco Leoluca Orlando.
11) Boxe, mondiali, l’argento di Irma Testa.