(v.zagn) 1) Oggi siamo tutti giornalisti, ovvero dialoghiamo, intervistiamo, intratteniamo. Se chi ha una testata fa un’intervista dev’essere autorizzata, invece un gruppo di tifosi o anche un blogger, un personaggio, un comico, può fare qualsiasi cosa, per ore. Ore e ore di nulla pneumatico, in diretta su instagram o su, arriverà, twitch.
2) Gli amarcord, Raisport, youtube, c’è tanto, di sport romantico, di sport anni ’70, anche in bianco e nero. Su Raisport c’è Pino Frisoli, assediato dalle critiche: “E in Rai c’è chi mette i bastoni fra le ruote”. Evidentemente, Auro Bulbarelli è uomo lega, ama il ciclismo: “Ma il ciclismo fa audience. Gli ultimi 20 anni di calcio sono quasi tutti di Sky. La digitalizzazione è complicata, non si può avere tutto, non è un juke box”. Basterebbe che il tutto restasse online, le puntate di Raisport, invece, non sono visibili con calma, sul web.
3) I 50 anni di Diego Pablo Simeone, è l’occasione per raccontare il cholismo. E i fans, a partire da Castori, ora al Trapani.
4) Kean, voto 2. E’ decisamente l’erede di Balotelli, vergognoso. Viola la quarantena. Ma i tanti sportivi che sono ritornati in patria? Mentre io di notte – come di giorno – neanche potrei andare in giro a raccontare? Beh, insomma, restiamo fra i due pesi e due misure. Lo sport dovrebbe riprendere per ultimo, dando il buon esempio.
5) La ricetta per finire i campionati. Leviamo la regular season, giochiamo i playoff e basta, appena si potrà. Persino in ottobre, con squadre nuove, in tutti gli sport. Poi magari la prossima stagione disputiamo solo un girone d’andata. Meglio modulare lo sport da nuovo, con i playoff, i playout, cambiare le formule in corsa che rinunciare ad assegnare i titoli, le promozioni e le retrocessioni. Chissenefrega se la classifica e’ incompleta, se qualcuno non è contento, il Coni dovrebbe individuare il giusto cammino per ogni sport, uniformando al massimo.
I videoracconti
1) Essere parente di sportivo, la sorella di Stefania Pirozzi, del nuoto, Dorianna: “Sono in Inghilterra, ero per amore, da Londra 2012, sono rimasta qui. Siamo sannite, di Apollosa, adesso lei è a Trieste. Essere parenti è difficile, sempre, si assorbono anche le sconfitte. Lavoro in aeroporto, distribuisco il traffico navale”.
2) Basket, Giordano Marusic: “Persi la moglie di tumore, a 30 anni, pensavo di non giocare più. Ebbi un autolavaggio, oggi faccio il posteggiatore a Malpensa”.
3) Marco Bucciantini: “L’Unità e Sky, il tennis e la Fiorentina, i libri”.
4) Ciclismo, Alfio Vandi e l’elogio del piazzamento: “I settimi posti sono stati numerosi e gratificanti”.
5) Tiro a volo, Giovanni Pellielo non si pone limiti, andrà avanti chissà per quante olimpiadi, ancora, almeno sino al 2024, quando avrà 54 anni. “Ma i posti per gli Europei sono appena 4-5, adesso, è durissima. Hanno tolto il double trap, istituito gare miste, azzerato l’importanza della qualificazione”.