La prima stesura del pezzo per il Gazzettino, poi sostituito con impasto di agenzia
Con la Francia, domani, a Nizza, e contro l’Olanda, l’Italia prova a vincere per risalire nel ranking Fifa, partendo dall’obbrobrioso 19° posto, e chiudere in maniera dignitosa il suo anno più orribile, nel calcio moderno. Oggi un giorno di permesso per Bonucci, mentre Balotelli e Pellegrini smaltiscono gli acciacchi.
Il dg Michele Uva torna sulla scelta di Mancini: «Ottimale per capacità e coerenza, conoscenza ed esperienza internazionale. Serve però che tutto il sistema calcio vada nella stessa direzione, è fondamentale il rapporto tra federazione e club, molto accorciato in senso positivo. Fra le prime 8 in Europa, siamo gli unici con tutte le nazionali, maschili e femminili, qualificate alle fasi finali degli Europei».
Il subcommissario Billy Costacurta parla di Balotelli: «Potrebbe essere molto importante se concentrasse di più le forze in una direzione». Ancora Uva, sull’ipotesi di Balo capitano: «Sarà una scelta del ct, comunque deve avere una simbologia anche tecnica non solo sociale. Avremmo per la prima volta due atleti di colore capitani, con Sara Gama bandiera azzurra, di padre congolese e mamma triestina. Purtroppo i balordi esistono, il calcio è un attrattore dei mali del Paese, così si spiega quello striscione contro Mario”.
«Attorno a lui – riprende Costacurta – figurano giocatori di grande spessore, Pellegrini e Chiesa sorprendono, poichè sarebbero in età da under 21. Al nuovo ct, tutto il Paese chiede la qualificazione agli Europei 2020 e di far tornare il movimento in una certa direzione. Il pari della u21 a Besancon fa ben sperare, dopo il primo tempo si rischiava l’imbarcata, hanno reagito alla grande».
Jorginho è il regista, ha classe brasiliana, ma quanto velocizzerà l’azione, anche nel Napoli? «Con Mancini – racconta – assumeremo un’identità precisa, trasmette entusiasmo e tranquillità. Dispiace per l’eliminazione con la Svezia, ma piangerci non aiuta a ripartire, invece l’Italia deve farlo subito, Ai mondiali tiferò per il Brasile».
Una stilettata al commissario Fabbricini arriva da Cosimo Sibilia, presidente dei dilettanti. “Vuole un candidato in alternativa al nostro Abete, che parte da un 73% di suffragio. Allora che si candidi il presidente del Coni, a rappresentare il resto dei votanti».
Nelle querelle fra Ventura e Tavecchio si inserisce Ulivieri. “Se l’ex ct si è sentito delegittimato dalla mia nomina a direttore tecnico – racconta il presidente degli allenatori -, dice inesattezze. Neanche mi reputavo all’altezza del ruolo, tanto che avevo proposto Lippi. Sono stato l’unico in Italia ad averlo difeso il giorno dopo lo 0-0 di Milano. Lo stimo al di là di quel risultato, fossi un presidente di club andrei a chiamarlo subito, anche a 70 anni. Quando l’Italia vinse il mondiale, il figlio del ct, Davide Lippi, faceva già il procuratore. Fu poi deciso di fare a meno di questa figura che nei 120 anni di Figc mai c’era stata. Siamo andati avanti così, convinti che, come altrove, il ct non dovesse fare anche il direttore tecnico». Conte lo era, per la verità. «L’assoallenatori era l’unica contraria al commissariamento, ora apprezzo il lavoro di Fabbricini, deve continuare».
Da “Il Gazzettino”