Enordest.it. Il disastro italiano in Champions. Formula1, i 30 anni dalla morte di Ayrton Senna

https://www.enordest.it/2024/03/21/italia-senza-champion-ma-tra-testate-e-presidenti-tuttofare/

Vanni Zagnoli

Tanto calcio, stavolta, nel nostro zizzagare settimanale, di sport. Tv, con il nostro appostamento all’uscita de La Domenica sportiva, dagli studi di Milano, in corso Sempione, e un cenno storico di formula. Pochi, stavolta, i nostri proverbiali videoaffresconi

E così con l’eliminazione dell’Inter il fiasco è completo. Italia senza squadre ai quarti di finale, passano tre spagnole, fra cui appunto l’Atletico Madrid, due tedesche e due inglesi e la francese Psg.

Allo stadio Wanda l’Inter non è inferiore, nei 180′ costruisce di più, paga due imperfezioni difensive evidenti, sbaglia completamente i rigori. Alexis Sanchez calcia centrale, il danese Klaassen fa appena meglio, il portiere sloveno Oblak si conferma forse il migliore al mondo, Lautaro Martinez abbrevia la trepidazione sparando alto l’ultimo rigore nerazzurro, poi guarda una zolla. Restava un rigore, ai colcheneros, da trasformare, neanche si tira perchè l’Inter ha perso.

(repubblica.it)

Atletico Madrid-Inter ci fa ricordare Paulo Futre, grande amico, esclusivo, per Reggio Emilia. Fu vicepallone d’oro, con i colchoneros, nessuno come lui, per il club che fu Jesus Gil y Gil, è portoghese. Venne portato alla Reggiana da Franco dal Cin, si disse che fosse già rotto, comunque segnò un gol splendido alla Cremonese e poi saltando Pedroni si infortunò gravemente a un ginocchio, aveva 27 anni, era teoricamente al top, non tornò più a quei livelli, nonostante un passaggio al Milan. Oggi è commentatore in tv, si muove in nave, tra Spagna e Portogallo.

L’uscita del Napoli a Barcellona, come da pronostico. Generalmente nelle sfide dell’Italia a tedesche, spagnole e inglesi soffriamo tanto e raramente abbiamo la meglio. Il Napoli di Luciano Spalletti aveva chances di raggiungere almeno i rigori, l’ha distrutto De Laurentiis, il presidente sulla via degli Zamparini e dei Cellino. Dispiace, sino a un anno fa aveva un giocattolo perfetto, con l’Inter di quest’anno, con Simone Inzaghi. Anzichè confermare tutti e magari investire su un campione per puntare alla prima semifinale di Champions nella storia azzurra, anzichè capire che Luciano Spalletti e anche i precedenti allenatori hanno vinto o comunque avvicinato il traguardo nonostante gli atteggiamenti del presidente, ha pensato bene di avere vinto lo scudetto lui, con le sue strampalerie e l’ha indotto a fermarsi. La scelta di Rudi Garcia era di basso profilo, l’attuale Walter Mazzarri non lo è di meno, Francesco Calzona è stato vice di Maurizio Sarri, da ct della Slovacchia ha successo, ma è più facile, almeno per gli Europei, con tanti posti a disposizione. Per avere chances di passaggio del turno, il Napoli avrebbe dovuto vincere al Diego Armando Maradona con due gol di scarto e poi difendersi e puntare almeno ai rigori. Su Osimhen il rigore ci stava, ne hanno fischiati tanti, così, contattini. Peraltro, ogni penalty dovrebbe essere veramente un fallo serio, su chiara occasione da gol, o comunque ben potenziale. E’ giusto che in Europa si sorvoli sui contattini. Quello dell’Ucraina con l’Italia si poteva altrettanto sanzionare con il calcio di rigore.

L’eliminazione del Napoli come della Lazio, di spagnole, tedesche e inglesi siamo generalmente inferiori, lo ripetiamo. Due fischi arbitrali contrari. Calzona e Martusciello: l’ex vice di Sarri retrocedette in serie B con l’Empoli, può restare e puntare alla Conference league, come minimo. Sarri era un lusso, per un club che non ha il potenziale economico da scudetto nè da Champions.

Milan e Atalanta, Roma e Fiorentina hanno tutto per raggiungere anche le semifinali, tabellone permettendo, nelle due coppe meno nobili.

Le dimissioni di Maurizio Sarri, sorprendenti. La Lazio ha messo in difficoltà il Bayern Monaco, si era imposta all’Olimpico e avrebbe dovuto provare a realizzare la seconda rete, l’ha perso lì, l’ottavo di finale. In Champions è andata comunque oltre i propri limiti, in campionato ha deluso, Maurizio Sarri ha vinto 4 derby, resta un lusso per un club che non ha il potenziale economico per essere al livello di Inter e Milan, di Juventus e di Roma, persino di Fiorentina e Napoli. Il vice Martusciello retrocedette con l’Empoli, nel 2016-17, dalla serie A, può terminare la stagione con dignità, puntando alla Conference league.

Domenica ero a Milano, al volley, lo speaker ha ringraziato i tifosi di Piacenza, nonostante la sconfitta della Power. Esempio che al calcio e al basket mai ho sentito.

Le speranze del Sassuolo di evitare la serie B, la crisi del Frosinone, a +1 ma è la squadra peggiore, assieme alla Salernitana, dopo l’ottimo primo terzo di campionato.

Lecce, dispiace l’esonero di Roberto d’Aversa. La squadra era in crisi, mai però è stata in zona retrocessione. La testata è grave ma non tale da obbligare al licenziamento. Il Lecce aveva iniziato alla grande, come Marco Baroni un anno fa. La flessione non era tale da imporre il cambio di panchina, Roberto d’Aversa ha già dimostrato di essere un tecnico eccellente, con le due promozioni e le due salvezze in serie A, con il Parma. La retrocessione era stata favorita dal girone d’andata negativo di Fabio Liverani, che tatticamente è agli antipodi, rispetto al tecnico abruzzese.

D’Aversa è un difensivista che non accetta etichette. Un mese fa a Bologna mi ha risposto mal volentieri, dopo 5 anni e mezzo in cui riusciva a evitare le mie domande: ha rifiutato il paragone con Allegri che egli stesso aveva fatto, presente io, a Parma. Meritava il salto di un club di maggiore lignaggio, da Europa, dopo le 4 belle stagioni a Parma. Alla Sampdoria l’ha portato Daniele Faggiano, ds, e non meritava l’esonero.

Leonardo Semplici era perfetto, con le due promozioni e le due salvezze alla Spal. L’esonero al terzo anno si poteva evitare. A Cagliari da subentrato aveva centrato la salvezza, poi Giulini lo licenziò a inizio stagione, per Mazzarri, che ha pregiudicato la stagione. Il Lecce è candidato alla retrocessione, assieme al Sassuolo e al Frosinone, mentre la Salernitana è ormai retrocessa. La soluzione Luca Gotti è buona. Aveva scelto di fare soltanto il vice, a Udine Pierpaolo Marino lo convinse a provare, ha firmato due salvezze larghe dei bianconeri, a La Spezia non meritava l’esonero, la squadra faticava ma si sarebbe salvata. Proprio con Semplici, invece, è retrocessa.

I precedenti della testata di Roberto D’Aversa a Thomas Henry, del Verona: Delio Rossi e il pugno a Ljiajc, esterno della Fiorentina, in serie A. Quando Fabrizio Castori caricò Pietro Strada come un bisonte, in Cesena-Lumezzane, per la promozione in serie B, e prese credo 10 giornate.

Le 4 giornate di squalifica a d’Aversa sono onestamente poche. E’ un ottimo professionista ma il gesto in sè andava sanzionato tipo con 4 mesi. Peraltro il Lecce sbaglia nel licenziarlo, lo ripetiamo, la stagione resta positiva, sempre in zona salvezza, nonostante la crisi degli ultimi mesi.

Il sud rischia di perdere due squadre, Salerno e Lecce, mentre dalla serie B difficilmente Catanzaro e Palermo saliranno, in questa stagione.

In campionato, resta l’Inter dei record. Ha concesso solo 3 pareggi e una sconfitta, può fare meglio del Napoli ultimo, della Juve di Conte e dell’Inter di Trapattoni degli anni ’80. Ha perso incredibilmente a San Siro con l’Inter, 1-2, pareggiato con il Bologna 2-2, a Torino con la Juve e a Marassi con il Genoa. Tante le goleade e i gol subiti sono appena 13.

Veniamo dall’ennesima lezione di Gasperini ad Allegri. Il 2-2 a Torino, con il vantaggio dell’Atalanta, conferma l’errore della Juventus nel non richiamarlo, dopo l’ottimo avvio in bianconero, alla squadra primavera.

La superstagione del Genoa. Alberto Gilardino è a +9 sulla zona retrocessione. Impreventivabile, dopo la retrocessione e il subentro a Blessin, in serie B, con la squadra verso il ritorno in A comunque complicata.

In serie B, la crisi del Modena, Attilio Tesser meritava di restare, Paolo Bianco perde ancora in casa, 2-3 dalla Feralpisalò, Mirco Zaffaroni merita la salvezza. Come Foschi a Lecco. Dove peraltro è rimasto, giustamente, Alfredo Aglietti.

Sempre in cadetteria, le gestioni scellerate. Il Cosenza esonera Fabio Caserta, in zona salvezza. Con questo metro, metà tecnici dovrebbero esserci licenziati ora. Caserta ha portato con sè i migliori della Juve Stabia, che 3 anni fa meritava la salvezza, in serie B, ovvero Calò e Forte. Il presidente Guarascio ripunta su Bisoli, che salvò i silani ai playout, contro il Vicenza.

Le spese per l’ordine pubblico agli eventi sportivi. Ha ragione il sindacato del Silp, le società sportive devono compartecipare ai soldi, anzi dovrebbero pagare completamente. Basterebbe educare i tifosi, le società, a evitare i contatti fisici.

“Essere secondo e terzo portiere, non entrare mai, allenarsi a vuoto. Berardi il più grande compagno. Quanto è difficile emergere al sud. Le mie 7 squadre”. Giacomo Satalino, Reggiana, proprietà Sassuolo, da Putignano, Bari, Puglia.

Il libro su Carmelo Imbriani, “Storia di una promessa”, scritto dal fratello Gianpaolo e presentato ieri a Reggio Emilia, al Borsalino caffè, alla presenza di tre granata, Alessandro Bianco, Marco Sampirisi e Giacomo Satalino. “Nel pomeriggio ero a Collecchio, negli spogliatoi del Parma, grazie a Fabio Pecchia. Dobbiamo ringraziare Antonio Conte, aveva conosciuto Carmelo una sola volta, nei 7 mesi di travaglio della malattia, fulminante, telefonava a mio fratello ogni giorno”. Presentato anche nello spogliatoio del Parma.

Il videoracconto a Milano, Rai, all’uscita dalla Domenica Sportiva. Peraltro ho finito la batteria con Simona Rolandi, Alberto Rimedio e con Eraldo Pecci. Qualche battuta con tutti gli altri. Il “che cazzo” in onda pronunciato da Fulvio Collovati, mai bello, tantopiù in Rai.

Formula1, 30 anni dalla morte di Ayrton Senna. La conferenza stampa online dalla regione, ora, in diretta. Una parente, il calendario delle manifestazioni, a Imola, il 1° maggio.

La prima stesura dell’articolo pubblicato su “Enordest.it”

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