Vannizagnoli.it show. Il piacere di incontrare i personaggi dello sport

C’è una differenza abissale tra chi fa giornalismo, non importa il livello, ma ha una tessera professionale, e tutte le altre figure che ruotano attorno allo sport, in particolare, a vario titolo. Influencer e cercatori di visibilità, di fortuna, attorno a chi vive di sport, il contatto diretto, il contatto in conferenza stampa, l’ascolto di belle storie, la possibilità, almeno per un paio di domande, di andare sulle storie.

E così ringraziamo il Modena per avere portato davanti ai giornalisti, ieri, Eric Botteghin, difensore centrale brasiliano di 30 anni, che io non conoscevo ed ero assolutamente convinto fosse veneto. “Difatti i nonni erano di Treviso”, rivela. E poi che fosse un giovane. “Invece ho vinto uno scudetto in Olanda, e da titolare, con il Feyenoord, mentre sono cresciuto nel Gremio”. Non quello noto, un altro.

A Botteghin chiediamo dei sogni di nazionale, fra Italia, Olanda e Brasile. “Si era parlato di me per i Paesi Bassi, anni fa”, conferma. Con più domande avremmo chiesto del bello di giocare da difensori centrali, in uno sport che premia soprattutto gli elementi offensivi.

Le riprese sono di Mauro Tonelli, 70 anni, modenese, leggenda di Trc, a lungo primo cameraman nelle trasmissioni di Leo Turrini, Leonildo all’anagrafe, sassolese, da 40 anni il giornalista sportivo emiliano romagnolo più in vista, sul Quotidiano Nazionale, tra formula uno e Inter, anni fa sci e volley.

Dallo stadio Braglia il ritorno a Reggio Emilia, la nostra città, a Pieve Modolena, in via Disraeli, nella sede di Autostile, dei fratelli Casolari, per l’incontro stampa di Manuel Marras, attaccante granata. “Qua non c’è conferenza stampa”. In effetti è in via fratelli Cervi, sulla via Emilia verso il centro, dunque non in direzione Parma, nè vicino a dove siamo cresciuti e abbiamo rimesso 100mila euro di mancate piogioni, ovvero affitti.

La corsa per non fare troppo tardi e almeno porre le nostre 2, stavolta 3 domande. Due anche al padrone di casa, Simone Casolari, il quale non snocciola numeri, sull’aumento del fatturato teorico in base all’abbinamento forte con il club della città. La cornice è splendida, con l’Alfa Romeo, colori d’impatto, come piacciono a noi.

E allora tocca a Marras, sardo, di Padria, provincia di Sassari. “Ma nato a Genova”. Chiediamo della serie A mai toccata. “A 31 anni ci sono ancora, le motivazioni elevate aiutano a fare meglio”.

Francesco Pioppi de Il Resto del Carlino, di Reggio, chiede degli hobby, del tempo libero, dei miti: “Messi”. E un altro che ci sfugge, eravamo fuori conferenza. Ci sarebbe piaciuto approfondire l’essere sardo, Marras è protagonista da anni in serie B, lo è stato naturalmente anche in C, un gran bell’attaccante di contorno. Toccò l’apice un lustro fa nel Livorno, nonostante la retrocessione.

La galleria di maglie della Reggiana, emozionante.

La scorsa settimana il nostro incontro con Paolo Rozzio. Le nostre domande sono alla fine, come sempre, parliamo appunto del bello di essere difensori, in particolare centrale, e dei relativamente pochi stranieri che ha la Reggiana, 8, li avevamo contati, rispetto a rose quasi interamente di forestieri in molti club di serie A

Domenica, invece, a Bologna-Atalanta abbiamo domandato a Emil Holm, centrale rossoblù, di Sven Goran Eriksson, svedese come lui, cresciuto nel Goteborg, e delle sue speranze di nazionale.

Torniamo in serie B e di nuovo alla squadra della nostra città, la Reggiana, con la bacheca.

E le foto storiche, nella sala stampa in via Brigata Reggio.

Presto pubblicheremo anche video affreschi da Mantova e da Parma, da Cremona e magari da Bolzano, ripescando nel nostro archivio.

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