Dobbiamo un ringraziamento a enordest.it, al direttore Edoardo Pittalis per avere valorizzato i nostri videocontenuti degli ultimi anni, in maniera sempre più consistente.
Facciamo giornalismo dal 1990, da Reggio Emilia, spostandoci talvolta anche fuori regione, negli ultimi anni. La galleria di collaborazioni è infinita, sempre pagato ad articolo, fra i 2 – le notizie meno lunghe, su Gazzetta di Reggio – ai 300 euro, il nostro unico articolo – o forse 150, dovrei controllare -su Panorama, l’intervista a Nicolò Prandelli che raccontava il padre Cesare, ct.
Nel 2014 la svolta, la decisione di realizzare vannizagnoli.it, oggi centrale, nel nostro progetto lavorativo. Gratis, a nostre spese, contro tutto e contro tutti perchè nonostante siamo in possesso del roc, iscritti al registro operatori della comunicazione, siamo considerati un blog. Falso, ovviamente, siamo fra i pochi siti internet in Italia così trasversali e così qualificati, sul piano formale, con i diritti – e naturalmente i doveri delle tv pure.
Pubblichiamo su youtube, come avranno notato i nostri lettori qua, realizzando un long form video analogo a quanto fa Repubblica la domenica, ma per iscritto.
Il nostro taglio è di approfondimento, di pensiero nazionale in qualsiasi situazione, come realizzassimo un mensile, un libro, una biografia, anzichè contribuire al settimanale enordest.it.
I racconti sono pensati per lo scritto, chiediamo quanti più particolari possibili sulla vita delle persone, i nomi dei familiari, le età, le professioni, parliamo di tutto, di quanto ci sovvenga.
E così passiamo dai capitani d’industria ai locali per scambisti, dove entriamo pagando un ingresso salatissimo e poi dall’esterno verso casa spieghiamo la vita vera, di tanti italiani: :in 600 due, tre carnevali fa, non ricordiamo, a Il Bolero di Bologna, dove non ci fanno più entrare, nonostante lì abbiamo trovato un fotografo di professione, di una testata chiave del panorama che viviamo. “Con un altro locale di Bologna, invece, litigai”.
Narriamo di imprenditori e prostitute, simulando interesse e pubblicando l’audio nell’ambito di un video, magari non titolato ad hoc. Vannizagnoli.it riprese e costume premio Ussi, già ricordate un nostro video insignito come migliore del 2020, per la stampa sportiva nazionale.
Lo sport di vertice, la società di vertice non accetta che vannizagnoli.it sia presente con due telefoni che magari registrano anche soltanto dialoghi ambientali, in sala stampa, in tribuna stampa, talvolta in diretta, altre in differita.
Da anni giriamo senza biro, appuntiamo solo sul mac, neanche sui telefonini.
Ci fermiamo con politici e con segretari, con portaborse e con sicurezza, con ristoratori a margine di una cena e con chef, con maitre e con scrittori, con letterati e con professori, con un veterinario anziano e con un avvocato, che ci ha risolto uno sfratto, con ruffiani e mezzecalze, cantava Francesco Guccini, con addetti stampa e relazioni esterne, con forze dell’ordine e con sbandati, con giovani che abbiamo intervistato: fra 4, vicino a dove abitiamo, a Reggio Emilia, uno spaccia e si droga, un altro si droghicchia e scommette sul calcio. Sempre il primo, Francesco Falco, 20 anni, figlio di separata, ci ha rubato 450 euro, in 3 volte.
Narriamo campioni e allenatori, difensori e, vorremmo, giudici di pace, pm e got, ovvero giudici onorari presso il tribunale che si sono occupati del nostro sfratto.
Come si lavora, in Italia? Beatrice Prisco e ora Donata Romano a firmare gli sfratti. Diego Trampetti li ha eseguiti, il secondo la scorsa settimana, con 4 poliziotti e in questa settimana due carabinieri arrivati mentre il domenicano Edward de la Cruz Paredes, pluridenunciato da noi, ci impediva con scuse di osservare tutto quanto portava via da casa nostra, via Berneri 2/1, a Pieve Modolena, vicino a Roncocesi, al paese della famiglia Fornaciari, di Adelmo, Zucchero.
Riprendiamo luoghi, chiesi e stadi, palasport e palestre, custodi e manutentori, operai e medici, l’ospedale e i nostri esami, celebriamo omeopatia e allopatia, ovvero la medicina tradizionale, ansia e depressione, tristezza e malattia, canta Max Pezzali, idolo di gioventù di mia moglie, Silvia Gilioli, giornalista, pubblicista, assieme a Eros Ramazzotti.
Mostre, rare, e palazzi, antistadi e ferrovie, caselli autostradali e casellanti, festival dell’Unità e volontari, steward e hostess, aeroporti e stazioni, caserma dei carabinieri e della guardia di finanza, studi televisivi e camerini, negozi di abbigliamento e gioiellerie, librerie e autori, librai e commessi.
La vita è uno spettacolo e noi giorno e notte lo diciamo, facciamo critica ed elogi. Magia e meraviglia sono i nostri termini preferiti.
Non ci importano le visualizzazioni, gli shorts, facciamo approfondimento, sempre e comunque, anche per 5 ore con giornalisti radio, durante il covid, con skype.
Facciamo pressione per la chiacchierata con chi abbiamo davanti, in discoteca e al night club, al lapdance e al forno, in pizzeria e in trattoria, con i camerieri e i proprietari, talvolta i clienti.
Bevitori e avvinazzati, liquori e bar, baristi e bariste, birraioli e venditori, direttori sportivi e tecnici, viceallenatori e albergatori, receptioniste e ballerine, circensi e funzionari, anche di polizia, sicurezza e furfanti, infermieri e teatranti, radiocronisti e telecronisti, redattori desk e vecchie glorie, danzatori e danzatrici, coreografi e critici televisivi, economisti e presentatori.
Scegliamo youtube per comodità, per caso, potremmo utilizzare anche facebook e instagram, twitter e twitch – solo per mesi le dirette in questa nuova piattaforma – giornalisti ed ex, volti tv e soubrette, comici e figuranti.
E’ un gran viaggio, assaporate con noi 48mila video, peccato ne abbiamo persi 18mila, per la chiusura di un canale youtube importante, nell’aprile del 2018. Bastano 3 distrazioni sul copyright e il gioco, ovvero il danno, è compiuto, neanche visualizziamo più noi, fuori linea, la chiacchierata breve con Enza dall’Aglio, la madre di Silvia, scomparsa 2 anni fa, era con Giuliano Gilioli, 87 anni, bisnonno tre volte.
Discittiamo di religione e disvalori, di valori e di superficialità, di seduzione e di riservatezza, di preti e suore, di santuari e di pellegrinaggi, di pellegrini e di esuli, di affittuari e cimiteri, di arte funeraria e di arte moderna, di antiquariato e di hochey su pista, di pallamano e di carcerati, di condannati e di teste calde, di egiziani e di macellai, di tabaccai e di sigarette, di bellissimi e bellissime, di organizzatori e di custodi. Ci mancano i lavapiatti, seriamente.
Di toilette e di signore delle pulizie, di autogrill, ricordate, e di automobili, di automotiv e di terreni agricoli, di fabbriche e di aree fabbricali, di idraulici e di elettricisti, di sud e di persone speciali, di spavaldi e di timidi, di bodybuilder e di impotenti, di doping e di persone fragili, di diabete – il nostro – e di medicina, di falliti – due volte, i nostri affittuari, Giovanni Spina, edilizia – e di costruttori, di genitori e di giovani calciatori, di madri e di nonne, di concorsi di bellezza e di spettacoli all’aperto, di orchestre di ballo liscio e rockstar, di Sanremo e di san Faustino, ricordate, di ristorante stellati Michelin e di kebab.
Di vacanze e di disoccupati di lusso, come noi. Giornalismo d’assalto e riflessioni, di tv e di radio, di quotidiani e di imitatori.
A mia moglie Silvia servirebbe un’altra mezza vita per condividere tutto quanto noi pubblichiamo. Peccato per i mancati accrediti diffusi, diamo fastidio, da sempre. Perchè facciamo reportage, senza andare in guerra.