Silvia Gilioli
I pensieri in libertà del nostro editore e videomaker, Vanni Zagnoli.
“Sono volutamente ignorati da tutte le redazioni o quasi – racconta -. Gli opinionisti principali in genere sono pensionati, redattori, collaboratori mai”.
Partiamo allora dal Milan, adesso di Sergio Conceiçao.
“E’ un buon allenatore, non so quanto e se si rivelerà davvero migliore di Paulo Fonseca, grigio, alla Roma, con un 5° e un 7° posto. Appena meglio era andato Rudi Garcia, abbiamo visto che bel flop ha fatto a Napoli, non solo per colpa del presidente Aurelio de Laurentiis”.
La realtà è che il Milan poteva tranquillamente proseguire con Stefano Pioli, o comunque aspettare, con Paulo Fonseca, comunque brillante in Champions league, con il successo inatteso a Madrid, con il Real.
“Soprattutto, a Milano avevano visto giusto con Marco Giampaolo, peccato fosse stato giubilato dopo appena 7 gare, ignobile, per un tecnico così offensivo e illuminato. Zvonimir Boban sicuramente era deluso ma di fatto poi è stato indotto ad andarsene anche lui”.
Chi è Giampaolo lo dimostra in carriera, con il bel gioco, vincendo a Empoli, contro Roberto d’Aversa.
“Con il tecnico dei toscani – ricorda Vanni – ero dapprima antagonista: telefonò a Gianni Prandi, editore di radio Bruno, o meglio fece telefonare dal pr Salvarani perchè l’avevo disturbato al telefono alle 21,30, per 20-40″ per la radio, frequenza di Mantova, quando era centrocampista biancorosso, dei virgiliani. Per diversi mesi sono stato in ottimi rapporti, qualcosa si guastò quando egli venne a Parma”.
L’editore di questa testata, varata nell’estate del 2014, chiese davanti all’auto di D’Aversa di chi era il miglior calcio, in serie B: “Di Federico Giunti, al Perugia”.
Lo scrisse non ricordiamo dove e il tecnico nato in Germania si offese.
“Perchè non eravamo in conferenza stampa. Ancora, chiesi, dopo la 2^ vittoria su 9 gare, in serie B, con il Parma, se D’Aversa non avesse mai pensato alle dimissioni, neanche per un attimo e la prese male, complice lo zelante Nicolò Fabris, portato al Parma da Marco Ferrari, congedato da Kyle Krause, ripescato dalla Cremonese, in serie A, salvo poi tradirla per l’Inter.
D’Aversa era spalleggiato da Daniele Faggiano, al Parma, da Ferrari, appunto, e ottennero intanto di non accreditare Zagnoli per due partite.
“Complici anche Stefano Perrone e Alessio Cracolici, direttore della sicurezza e team manager, e poi di non invitarmi nè darmi la parola in conferenza stampa, mai”.
D’Aversa ha dato del fenomeno a Zagnoli, di recente, a Parma, durante una domanda in cui il nostro editore ricordava quanto fosse stato icino alla Roma, che poi gli avrebbe preferito Fonseca. Non cambia mai, non dimentica. “Neanche io…”.
Thiago Motta sta facendo peggio di Massimiliano Allegri, non era facile, certo incide tanto l’infortunio a Bremer. Peraltro il punto di Bergamo e i tre con il Milan lo rilanciano, dopo quell’infinità di pareggi, a Bergamo non è stata una mezza sconfitta. A Bruges, lo 0-0 è stato conservativo, eccessivamente difensivo, però il Club belga non è una cattiva squadra e questo pari potrebbe essere utile per rientrare fra le prime 8, manca giusto un turno.
Su Skysport, Fabio Caressa processa Kvaratskhelia: “Ingrato, nei confronti del club che l’ha valorizzato”. Sì, ma appena forse il 50° giocatore della serie A, per l’ingaggio. A Parigi prenderà 10 milioni di euro, netti.
“Nessuno però che ricordi il dato essenziale – sottolinea Zagnoli -. Il Napoli vanta appena un quarto di finale, in Champions, si è aggiudicato solo la coppa Uefa, nella storia, non ha disputato altre finali. Il Psg raggiunse una sola finale, in più vinse una coppa delle Coppe, negli anni ’90. Soprattutto, prima o poi farà come il Manchester City, dovrebbe essere stabilmente fra le migliori 4 d’Europa e aggiudicarsi finalmente la prima Champions della sua storia. Il Napoli, onestamente, è lontano, nonostante Antonio Conte. Valeva la finale due stagioni fa, quando si aggiudicò lo scudetto, contro il Milan pagò le assenze e qualche decisione arbitrale avversa. Kvara ha dato spettacolo per 6 mesi, poi ha inciso molto meno”.
A proposito di campioni. In provincia, hanno difficoltà a convincerli.
“Rashford ha detto no, grazie, al Como, neopromossa molto ricca. In genere si convincono calciatori al tramonto, come Sergi Roberto, l’inglese ha 27 anni e vuole ancora la Champions. In provincia, penso al Sassuolo, alla Mapei, al di là dei bilanci, il grande cannoniere, di classe e potenziale mondiale, arriva mal volentieri, è durissima ingaggiarlo”.
Al Como auguriamo di salvarsi e, nel giro di altri due campionati, di raggiungere la Conference league, l’8° posto non è impossibile.
“L’organizzazione è perfetta, un altro mondo”, disse mesi fa a Zagnoli Alberto Bertolini, già capo degli osservatori della Reggiana, in serie C. Abita nel nostro quartiere, fra Canalina e Coviolo, e fa scouting per i lariani.