Gli spunti mondiali non mancano mai. Anzi abbondano con le feste natalizie. In tal senso abbiamo voluto ripercorrere alcune fasi della parte finale che si è disputata nell’ultima edizione in Brasile.
L’Olanda non ha fortuna quando si tratta di rigori in semifinale. E’ già successo nel 1998 con il Brasile e si è ripetuto nell’ultima manifestazione con l’Argentina. Ai quarti di finale con la Costa Rica fu decisiva la mossa di inserire di Krul tra i pali al posto di Cillessen al 120′. Fruttò due penalty neutralizzati ai costaricani Ruizi e Umana per la quinta semifinale nella storia degli orange. Sicuramente c’è stato un pizzico di rammarico da parte di Van Gaal di non aver usato la stessa mossa con l’Argentina: Cillessen non è riuscito ad ipnotizzare nessun giocatore argentino. Così Sabella e i suoi giocatori gioiscono, perché quando la nazionale celeste arriva in semifinale, statistica vuole che arrivi fino in fondo. E nel frattempo Robben che ha disputato un Mondiale deludente si defila dalla lista dei candidati al Pallone d’Oro. Sabella ricorda Menotti e Bilardo per modestia e pragmatismo ed uno dei meriti indiscussi è di aver rilanciato Sergio Romero, eroe nel parare i rigori in semifinale, scartato dalla Sampdoria e girato in prestito al Monaco. Si arriva in questo modo alla finale mondiale tra Germania e Argentina per la terza volta in 26 anni. La spuntano i tedeschi che diventano i primi europei a vincere un Mondiale in Sudamerica con un gol spettacolare di Goetze a sette minuti dallo scadere dei tempi supplementari.
Biagio Bianculli