Su Tuttosport di mercoledì
VANNI ZAGNOLI
REGGIO EMILIA. Una vittoria nelle ultime 12 partite. E’ il bilancio dei granata, per nulla favoriti, verso l’unica promozione. Già al primo turno hanno rischiato tanto, con la Feralpi Salò, avanti per due volte e fermata dalla traversa (Gerardi) e dal palo finale di Luche. E poi due salvataggi di Trevisan e una parata determinante di Perilli. Contro la Juve Stabia mancherà Rozzio, operato al menisco del ginocchio sinistro, rotto nel primo tempo con i bresciani: è il leader difensivo, il migliore con il regista Genevier e con l’attaccante Cesarini, sarà forse sostituito da Sabotic, al rientro dopo l’espulsione nel derby perso a Parma.
L’andata è sabato sera, per evitare la contemporaneità con il Sassuolo, che in serie A ospita il Cagliari. Per la Reggiana c’è anche la simpatia del tecnico neroverde Di Francesco: “A Reggio ho molti estimatori e amici, anche per questo la seguo”. Ad Ancona, nel 2003, Eusebio venne allenato da Leonardo Menichini, per un mese, nella sua prima volta senza Mazzone. “Ero stato suo giocatore per 4 anni – racconta il tecnico pisano -, a Catanzaro e all’Ascoli, quando lasciai mi chiamò per essere suo aiutante, in 14 stagioni. Ho appreso da lui i segreti di questo mestiere, è un grande del calcio, gli devo tutto: portammo il Cagliari in Uefa, a Bologna vincemmo l’Intertoto e arrivammo in semifinale di coppa Italia e Uefa, con un 4-2-3-1 spettacolare. E a Brescia arrivammo in finale di Intertoto, il mister inventò Pirlo davanti alla difesa”.
Nelle ultimi 14 anni, Menichini ebbe solo un’altra parentesi con il sor Carletto, a Livorno. Nel 2008 vinse i playoff di C2 a Lumezzane, in sostituzione di Petrone, poi si aggiudicò la coppa Italia di Lega Pro. “E con il Pisa nel 2014 arrivammo in semifinale, sconfitto dal Frosinone, poi promosso in B. La scorsa stagione la salvezza con la Salernitana, ai playout, da subentrato”.
E’ il tecnico più esperto di questi spareggi, assieme a Foscarini (Livorno), Pillon (Alessandria) e ad Auteri (Matera). “Ci sono corazzate come Alessandria, Parma e Lecce, hanno speso milioni di euro in campagne acquisti, creando grandi aspettative”. Complessivamente, questa stagione della Reggiana costa sui 7 milioni, contro la ventina del Parma e la quindicina del Venezia, promosso direttamente, eppure anche le attese della città del primo Tricolore sono elevate, per una serie B che manca dal ’99. Colucci era arrivato al derby davanti ai crociati, lo perse e chiuse con un punto in 5 gare. Fu l’ad Maurizio Franzone a esonerarlo, mentre il ds Andrea Grammatica avrebbe continuato con l’allenatore che era stato anche in testa al girone B. A gennaio il mercato è stato a budget zero, con le cessioni di Manconi e Mogos, Menichini iniziò con 13 punti in 5 gare, poi la crisi: “Abbiamo sperperato qualche successo e pagato infortuni – spiega l’allenatore di Ponsacco, paese di Chiarugi e Adriano Lombardi -. Lavoriamo sui difetti”.
Negli ultimi mesi la spaccatura tra Franzone e i soci reggiani, anche per questo il presidente Piazza aveva aspettato l’ultimo giorno utile per pagare gli stipendi di gennaio e febbraio, lasciando a Reggio la moglie Alicia, a controllare i conti. Proprio Franzone è in discussione, per spese non approvate dal proprietario, perciò da maggio ha ripreso potere il ds Grammatica. Ora la doppia sfida con la Juve Stabia, con l’obbligo di segnare un gol in più. Atteso magari da Ettore Marchi, il più deludente, spesso infortunato. “Domenica – annota mister Menichini – l’ho inserito per gli ultimi 20’, ha sempre grande classe. A Castellammare l’ambiente sarà molto caldo, il sintetico è brutto, non di ultima generazione, e i gialloblù conoscono i rimbalzi della palla, senza dimenticare il 3° posto nel girone C”.