Tuttosport, basket. Reggio Emilia-Cantù 90-77. La Grissin è sempre più italiana, De Nicolao gioca il doppio dei minuti di Needham. I messaggi di Polonara e Della Valle al ct Messina: meritavano il preolimpico

rimasKurtinaitis coach di Cantù, è stato grande con la Russia e pure con la Lituania. Tiratore micidiale

GRISSIN BON-RED OCTOBER 90-77 REGGIO EMILIA: Needham 8 (1-2 2-5), Della Valle 16 (3-9 3-7), Aradori 15 (6-8 0-4), James 6 (2-4 0-6), Cervi 12 (6-8); De Nicolao 5 (1-1 1-1), Bonacini, Strautins 6 (1-1 1-2), Polonara 21 (6-9 3-5), Lesic 1. All. Menetti. CANTÙ: Waters 15 (5-9 1-2), Pilepic 15 (3-4 3-3), Darden 10 (5-8 0-2), Johnson 13 (5-10), Lawal 14 (6-8 0-1); Kariniauskas 2 (1-2 0-1), Parrillo (0-1 da tre), Callahan (0-1 da tre), Travis 8 (2-2 1-2). Ne Laganà, Baparapé, Quaglia. All. Kurtinaitis. Arbitri: Begnis, Baldini, Ranaudo. Note – Parziali: 27-19, 55-38, 82-55. Da 2: R 26-42, C 27-43. Da 3: R 10-30, C 5-13. Liberi: R 8-12, C 8-16. Rimbalzi: R 34 (16 o, James 11), C 30 (10 o, Johnson 10). Perse R 15, C 17; Rec R 10, C 10. Assist: R 24, C 16. Spettatori 3500.
VANNI ZAGNOLI
REGGIO EMILIA. “Questo è il nostro palasport”, recitano i totem distribuiti per la città del primo tricolore, con Pietro Aradori e gli altri personaggi dello sport cittadino. E qui davvero non si passa, dal momento che la Grissin in regular season ha perso giusto due partite nelle ultime tre stagioni. Per la verità l’effetto casalingo si è avvertito anche nelle due gare disputate al PalaDozza. Il Bigi è ancora un cantiere, sino a primavera resterà alla capienza abituale, poi il saltino ai 4600 posti. Cantù esce di gara già prima dell’intervallo, sotto di 20, Kurtinaitis è inquieto, considerato anche il -43 di Capo d’Orlando: i playoff rischiano di sfumare, come già 4 volte nel millennio. Reggio è a 5 successi in sequenza, grazie a un Polonara appariscente e capace di schiacciare sulla testa di Lawal: escluso dal preolimpico, al pari di Della Valle, manda messaggi al ct Messina. Che insisterà su Aradori, sempre faro. Il quintetto del presidente russo Gerasimenko non difende (38-24), nel terzo quarto scivola a -22. Della Valle mette la tripla del 71-45, sul -27 i brianzoli sono mortificati, con solo il croato Pilepic volitivo. Il finale è dignitoso quanto inutile.
A Menetti piace Needham, dagli scorsi playoff, per gli emiliani è l’unico straniero con impatto da… italiano. Nel senso che qui il mondo è rovesciato, dunque Delroy James e Lesic sono gregari e lo stesso playmaker gioca metà tempo rispetto al fantasioso De Nicolao. Cresce, intanto, il 18enne Strautins.

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