VANNI ZAGNOLI
REGGIO EMILIA. Per vincere il suo primo scudetto, Sassari deve vincere sempre in casa (domani e sabato sera) e almeno una volta a Reggio. In 10 tentativi, non c’è mai riuscita. Neanche ieri avvicina il rovesciamento della serie, la bella in casa può davvero favorire gli emiliani, teoricamente penalizzati dalle assenze di Mussini e Diener. Rientra Lawal e si sente a rimbalzo, il Banco di Sardegna contiene appena il distacco medio, rispetto a gara-1.
Reggio-Sassari è unica anche perchè manda in campo giocatori di 11 nazioni: Italia e Stati Uniti per entrambe; Lituania, Lettonia, Zimbabwe e Repubblica Ceca; Nigeria, Polonia, Repubblica Dominicana, Camerun e Senegal tra i sardi. E’ la finale fra peggio classificate in regular season da quasi 30 anni, eppure offre spettacolo. Da tabellone più basso, rispetto a questa 3^ contro 5^, ci furono solo la 4^ con la 6^ dell’86-87 (vinse 3-0 Milano su Caserta) e il 2-8 dell’84-85: Pesaro-Milano 2-0 e fu il primo scudetto dei marchigiani. Anche stavolta, a prescindere, ci sarà una squadra nuova campione, siamo 2-0 e Reggio è veramente scatenata.
Gli arbitri tengono in mano la partita fischiando un tecnico doppio, a Dyson e Cinciarini. Al 9’ siamo già 25-10 (con l’82% al tiro di Reggio), perchè viene impedito il gioco in campo aperto a Sosa e compagni. Sassari risale con pazienza (29-23) grazie a Logan e Brooks. Reggio però riparte con le triple di Della Valle e Silins, complici le 13 palle perse dai sardi nel primo tempo, indotte da momenti di zona 3-2. Il punteggio è alto, come con la vecchia Dinamo di Sacchetti, quest’anno dovrebbe essere più difensiva, contiene però i biancorossi solo a tratti. A metà partita Polonara si conferma il top della serie, assieme a Cinciarini (8 assist all’intervallo), al Banco non bastano i 5 rimbalzi offensivi di Brooks e Lawal. Dyson era stato determinante per il colpo a Milano, al PalaBigi è negativo.
Polonara si conferma da Nba e va a ricevere l’ovazione del pubblico assieme a Cinciarini, autore dell’appoggio del 25’, 63-43. Tre anni fa, Reggio era in LegAdue, adesso ha Kaukenas, all’inseguimento dell’8° scudetto: i primi due li conquistò in Lituania, limita le conclusioni eppure è 7° nella classifica cannonieri ogni tempo dei playoff, nei quali ha perso appena 3 gare su 23, in finale. Il dominio biancoblù a rimbalzo è improduttivo, tanto che Sanders viene stoppato da Lavrinovic.
La Dinamo si arrende con un quarto d’anticipo, fiaccata dalla percentuale da tre di Reggio: 6 tiri da 3 trasformati in più, all’incirca. Sanders si innervosisce, commette il 4° fallo e perde palla. Il dominio biancorosso è persino noioso, l’unico da scudetto nella Dinamo è Jeff Brooks, perfetto in ogni conclusione. Chikoko si sacrifica uscendo per 5 falli, il Banco non scende mai sotto gli 11 punti di ritardo. Nei playoff, viaggiava a 83 punti di media, contro Reggio resta sotto i 70. “Che anno è”, è la musica che accompagna l’uscita. Già, la città del primo Tricolore se lo chiede e lo insegue nel basket.
GRISSIN BON-BANCO DI SARDEGNA 84-71
REGGIO EMILIA: A. Cinciarini 15 (6-9), Kaukenas 14 (5-8 1-4), Silins 11 (1-2 3-8), Polonara 20 (5-9 3-4), Chikoko 4 (2-3); Della Valle 8 (1-2 2-4), Lavrinovic 11 (4-7 1-3), Cervi 1 (0-2). Ne Rovatti, Lavacchielli, Pechacek, Pini. All. Menetti.
SASSARI: Logan 15 (3-6 2-7), Dyson (0-2 0-4), Devecchi (0-1 0-1), Kadji 6 (3-5 0-2), Lawal 7 (3-8); Sosa 10 (4-11 0-5), Sanders 9 (1-3 2-4), Sacchetti 7 (0-1 1-3), Brooks 18 (3-3 2-2). Ne Chessa, Formenti, Vanuzzo. All. Sacchetti.
Arbitri: Paternicò, Martolini, Mattioli.
Note: i parziali 27-17, 47-36, 68-49; da 2: R 24-42, S 17-40; da 3: R 10-23, S 7-28; liberi: R 6-8, S 16-24. Rimbalzi: R 31 (9 off, 6 Polonara), S 48 (25 off, 13 Lawal). Perse R 13, S 20 (Sanders 5); Rec R 7, S 6. Assist: R 19 (Cinciarini 8), S 9. 5 falli: Chikoko al 34’31”, Sanders al 34’39”. Spettatori 3500.