VANNI ZAGNOLI
REGGIO EMILIA. Cremona si ripete, due anni e mezzo dopo. A inizio stagione sorprese la Grissin grazie a una rimessa sbagliata da Kaukenas, da allora al PalaBigi in regular season aveva vinto solo Sassari ma ieri è stata estasi Vanoli, una resurrezione in piena regola, con l’irpino Lepore in panchina. “Sono qui da 9 anni – racconta -, non voglio essere ricordato come chi ha fatto retrocedere la nostra città. Per la prima volta saremmo salvi, abbiamo ripreso Varese”.
Il maestro Pancotto è a Porto San Giorgio, portò i gialloblù a una storica semifinale di coppa Italia e a Reggio debuttò in A a 31 anni, esonerato. “Parlerò – confessa l’ex coach – solo quando me lo dirà l’organismo”. “Ci ha insegnato tanto – raccontano in coro l’ex vice e molti suoi ex allievi -, anche come uomo”.
Alla Grissin vengono proprio a mancare gli uomini, al 22’ Aradori accusa una leggera contrattura alla coscia sinistra. Stefano Gentile fa il commentatore per la tv societaria, Della Valle ha problemi alla schiena e così la Reggio tanto italiana si squaglia in fretta. Aspettando Sanders (ha una settimana per convincere, ma di certo non è un crac) e Kaukenas, che a quasi 40 anni è pronto come capitano (poi non) giocatore. Arriva mercoledì, con Caserta fra due settimane ridebutterà, ma tutto il suo carisma basterà?
Vanoli si esalta con il camerunese Biligha (21 punti e 3 stoppate) e con Thomas (15 più 11 rimbalzi). Menetti parte spesso lentamente, mai però 0-11 in 5’ e allora neanche due timeout bastano, perchè l’impresa con Milano ha prosciugato le energie. Harris sulla sirena mette il +19, Biligha all’intervallo raggiunge i 14 punti. De Nicolao rimonta, ma Thomas dà il 49-72. Il -16 è persino tenue, per le disparità in campo, tantopiù che Polonara era influenzato. Delroy James è passabile ma sul più bello risente male alla caviglia infortunata a Bologna. Lesic resta un gregario, servirebbe un lungo più impattante per inseguire la terza finale scudetto. Menetti è un po’ preoccupato, sembra il vicino Di Francesco del Sassuolo, senza molti giocatori. Reggio non merita i fischi finali, in questo millennio ha dato spesso spettacolo. “In casa non perdiamo mai – riflette Menetti -, abbiamo pagato il momento tutto in una volta”. Vengono in mente il -51 di Milano e il -43 in semifinale ad Avellino. “Aradori è il nostro terminale e già in avvio avvertiva qualcosa. Neanche Cervi sta bene. Ci siamo abbacchiati e i giovani non possono ribaltarla da soli”.
Insomma, la più grande sorpresa della staigone in realtà era prevedibile. Il patron Aldo Vanoli dà high five a tutti, in campo. Cremona è a 6 punti dai playoff, potrebbe persino bissarli. In coppa la Reggiana sfiderà Capo, ha un mese per riprendersi. E in fondo Menetti non accetterebbe di restare fuori dalle coppe per un’altra stagione. Inspiegabili tanti infortuni senza il doppio impegno. Almeno il Sassuolo era in Europa league…
GRISSIN BON-VANOLI 66-83
REGGIO EMILIA: Needham 11 (4-7 1-5), Bonacini 2 (1-2 0-1), Aradori 2 (1-4 0-2), Lesic 4 (2-5 0-1), Cervi 2 (0-3); De Nicolao 16 (2-5 4-8), Strautins 10 (1-1 2-4), James 11 (3-4 1-3), Polonara 8 (2-3 1-2). Ne Mammi, Vigori. All. Menetti.
CREMONA: Holloway 10 (2-3 1-2), Mian 5 (1-3 1-2), Harris 8 (1-3 1-1), Thomas 15 (6-7 1-3), Biligha 21 (8-11 1-1); Amato 2 (0-2 0-1), Carlino 12 (3-6 2-4), Turner 4 (0-2 1-3), Gaspardo 6 (3-3), Wojciechowski. All. Lepore.
Arbitri: Lanzarini, Di Francesco, Caiazza.
Note – Parziali: 6-25, 32-49, 49-72. Da 2: R 16-35, C 24-40. Da 3: R 9-26, C 8-17. Liberi: R 7-10, C 11-14. Rimbalzi: R 35 (13 o), C 26 (5 o, Thomas 10). Perse R 21, C 14. Rec R 10, C 11. Assist: R 13, C 18 (Carlino 7). Spettatori 3500.