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Scorre il 45’ del primo tempo di un caldo pomeriggio di giugno in quel di Cuneo: Benedetto Iraci penetra in area a cade dopo un contatto con il biancorosso Arcari. In un primo momento il direttore di gara ammonisce per simulazione l’esterno granata ma dopo una lunga consultazione con il guardalinee sovverte la sua decisione ed assegna il calcio di rigore. Nell’incredulità generale il capitano Beppe Alessi si presenta sul dischetto e spiazza il portiere Rossi per l’1-0 che dopo altri 45’ di battaglia, in inferiorità numerica, consegnò alla Reggiana una salvezza insperata. “Pensavo di fargli il cucchiaio”, avrebbe confessato a fine gara. Pazzo? Forse, ma ha avuto l’invidiabile coraggio di presentarsi sul dischetto e calciare un pallone che scottava come pochi altri.Sono trascorsi due anni da quel giorno e di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, dal deludente campionato di transizione con Battistini-Montanari all’incredibile cavalcata della truppa di Colombo con il sogno promozione cullato per tutta la seconda parte di stagione ma interrotto bruscamente alle pendici del monte Grappa. Lui è sempre stato lì, capitano e leader silenzioso che non ha mai alzato un velo di polemica quando poteva farlo e ha sempre risposto presente quando chiamato in causa. A Cuneo è stato il simbolo dell’orgoglio granata che è rimasto in piedi a un centimetro dal baratro, mentre il gol sfiorato al 120’ e il rigore fallito a Bassano forse sono stati un triste scherzo del destino.
Dalle lacrime di gioia a quelle amare versate al Mercante, il calcio è anche questo. Leggere i commenti coloriti dei tifosi, pochi, inveiti contro di lui per gli errori commessi contro i giallorossi è stata una pugnalata al cuore. Sia che decida di vestire nuovamente la maglia granata sui campi di Lega Pro oppure appendere le scarpette al chiodo per dedicare anima e corpo all’Accademia Calcio che porta il suo nome, è stato e continua ad essere un simbolo e un esempio da citare con orgoglio per la Reggiana e i reggiani. E dire che quella doppietta segnata all’esordio nel 2007 a Carrara sembra ieri…