Questo è un pezzo che avevo preparato sullo sport turco, almeno lo pubblico sul mio blog.
La Turchia è al livello dell’Italia e anche oltre, nei principali sport di squadra. Nel 2002 la nazionale rossa fu terza al mondiale di Corea e Giappone, si ripetè all’Europeo 2008.
Simone Pianigiani è ct azzurro non più part-time, il mese scorso ha lasciato il Fenerbahce per motivi personali un anno e mezzo fa, dopo i 6 scudetti con Siena. “In Turchia – racconta – c’è grande passione per lo sport e lo sviluppo economico è un traino fondamentale: hanno entusiasmo e costruiscono impianti nuovi. Serve peraltro tempo per far lievitare il contesto, evitando sbalzi pericolosi”.
Nel volley, a dicembre di due anni fa, il Fenerbahce ha risolto consensualmente il contratto con Daniele Bagnoli. “I risultati non erano pari alle attese – racconta il mantovano ex ct della Russia -, abbiamo pagato infortuni di giocatori chiave, in particolare del palleggiatore. Peraltro come organizzazione del lavoro in Turchia restano più indietro rispetto a noi”.
Se l’è cava bene il suo ex secondo, Fabio Soli, 34 anni, modenese, anche grazie all’ex azzurro Matej Cernic, ma da questa stagione è il vice di Marco Bonitta, con la nazionale.
Coach Massimo Barbolini dopo le coppe del mondo con l’Italia nel 2007 e ’11 accetta il doppio incarico, proprio con il Galatasaray e la nazionale rossa.
“Considerando i primi 3 club – riflette il tecnico modenese -, Turchia, Russia e pure Azerbaigian sono superiori alla serie A1, che invece prevale considerando le prime 6”.
Il migliore è naturalmente il modenese Giovanni Guidetti, vincitore di due campionati, di due coppe e di due Champions league, in Turchia.
Apripista dei tecnici italiani in oriente fu Beppe Cuccarini, ora in Polonia, dopo l’esperienza in Azerbaigian. Alessandro Chiappini in questa stagione allenerà Piacenza ma è pure passato dalla Turchia e dalle azere.
“Rispetto alla serie A1 – rivela Lorenzo Micelli, da 4 stagioni coach dell’Eczacibasi – guadagniamo circa il doppio, io ho il contratto sino al 2014 più l’opzione per un altro anno. Vivo in un residence con fitness e piscina, la cosa più bella qua è il mare”.
A Bergamo vinse due Champions League, se ne andò prevedendo la crisi: “Tornerei per un progetto almeno biennale, ma in A1 spesso non è neppure annuale. In Turchia il campionato è di livello altissimo, come in Brasile. Restiamo stranieri, per la mentalità loro, peraltro c’è affinità: un turco è come un italiano, solo che economicamente sta meglio. Il nostro patron, Faruk Eczacibasi, ha una holding che si occupa di musei, sport, musica e socialità. Viene dalla terza famiglia turca, per ricchezza”.
Insomma, l’oro non è più solo un bizantinismo.