C’è una bella tecnica di comunicazione che ho conosciuto negli ultimi giorni, per fermare chi distrae i grandi personaggi: “Sei desiderato dal tale”, sostiene il giornalista per portare via il direttore dalla chiacchierata con un collega non di primo piano o comunque non legato a una grande testata in maniera diretta.
Idem, l’addetto stampa porta via così il giornalista della grande tv che veniva distratto dal collega appunto non così importante da permettersi di discettare con lui di qualsiasi cosa. Anche se è alla partita da semplice appassionato di calcio e non deve intervistare o scrivere, ma appunto lo zelo dell’ufficio stampa è tale che il volto televisivo di riguardo viene tutelato a 360° gradi. Anche dal collega semplicemente curioso di dinamiche aziendali.
In entrambi i casi, il personaggio in questione – la prima volta appunto il direttore, anche di quel collaboratore – può interrompere il discorso senza che il giornalista non di primo piano se ne abbia a male. Perchè oggi la comunicazione viaggia in due binari. Grande stampa e testata inseguita da tutti. Piccola stampa o comunque freelance non espressione diretta di grande testata e allora allontanata in tutti i modi.
E poi c’è il discorso della sintesi, dei minuti contati per tutti. Come fossimo in mixed zone diretta dalla Lega, ovunque. Minuti contati, ovunque, minuti contati per tutti. Per chi lavora da freelance ed è un piccolo pesce. I grandi, invece…