(v.zagn.) Ho perso il conto delle ospitate e soprattutto dei contatti con Teleducato Parma, negli ultimi mesi tramite whatsapp mi sono accanito sul telefonino di Michele Angella.
Come Ferraguti, merita una proprietà solida, con idee. A Teleducato sono passati Luca Ampollini e Laura Giunta, Ilaria Notari ed Elisa Rosignoli, giornalisti televisivamente accattivanti.
E’ stata una bella palestra, una bella parentesi per tutti. E spero ancora che Ferraguti e Angella possano proseguire.
Da Stadiotardini.it, Evaristo Cipriani.
Prima di passare alla recensione della puntata di ieri sera di Calcio & Calcio Più purtroppo dobbiamo dar conto di una “ultima ora”, appresa dal sito di Parma Repubblica, che riferisce di una nota della società editrice di Teleducato la quale informa della prossima chiusura delle trasmissioni dell’emittente, che era in onda ininterrottamente dal lontano 1977 (aveva iniziato il servizio regolare ancor prima di Tv Parma). E’ chiaro che in questo momento – anche a nome del nostro direttore Gabriele Majo che fino a pochi mesi fa era ospite fisso del salotto televisivo di Via Barilli – non possiamo che stringerci al corpo redazionale, ai tecnici e ai dipendenti tutti della stazione televisiva (in tutto 9) che hanno perso il lavoro, essendo stati destinatari di una lettera di licenziamento resasi necessaria dopo la decisione di interrompere le trasmissioni con la fine dell’anno. Potrebbe succedere, però, che ancor prima non vadano più in scena gli unici programmi live ultimamente prodotti – Calcio & Calcio, Calcio & Calcio Più, Parma Europa e il Tg senza mezzobusto – in quanto sono in corso consultazioni sindacali che potrebbero sfociare in forme di sciopero. Un duro colpo per la pluralità dell’informazione cittadina. E questo non è mai bello, ancor di più in una città dove c’è già un solo quotidiano cartaceo e solo qualche altra espressione on line. Tutto questo accade nonostante l’assemblea dei soci di Telemec Srl (la casa editrice) abbia approvato in data odierna un piano di ristrutturazione “indispensabile per poter garantire la continuità aziendale”.
“Nonostante un’importante ricapitalizzazione da parte di tutti i soci per l’immediata messa in sicurezza della società – si legge nel comunicato – si è reso necessario: la cessazione dell’attività di produzione di servizi di media audiovisivi di tutti i canali televisivi, compresi Teleducato Parma e Teleducato Piacenza, a partire dai primi mesi del 2016; la vendita degli stessi canali; la prosecuzione dell’attività di operatore di rete, attraverso il trasporto del segnale di altre emittenti. In considerazione della cessazione di fatto dell’attività di produzione televisiva, è al momento inevitabile l’interruzione di tutti e nove i contratti di lavoro attualmente in essere”.
Come ricorda Parma Repubblica, “da tempo la televisione era alle prese con problemi, in particolare dopo che l’editore Pier Luigi Gaiti era stato indagato dalla Procura per truffa aggravata allo Stato e falso. La vicenda giudiziaria nel marzo scorso aveva portato al sequestro da parte della Guardia di Finanza delle frequenze televisive delle emittenti locali Teleducato Parma, Teleducato Piacenza e il canale Allnews per un’inchiesta sull’illegittima erogazione di contributi pubblici. Nei mesi precedenti già altri dipendenti avevano perso il posto di lavoro. Scioperi e vertenze sindacali erano state aperte già dal 2012”.
“Indubbiamente in questa Parma che cerca di ripartire (ad esempio col Nuovo Inizio del Parma Calcio 1913, ma anche col rilancio dell’Aeroporto o del Teatro Regio) – dice Gabriele Majo, direttore di StadioTardini.it – la cessazione delle trasmissioni di Teleducato è un pessimo segnale in controtendenza: sarebbe stato auspicabile, infatti, che questa comunità avesse saputo trovare in sé stessa la forza necessaria per impedire la fine di una gloriosa stazione televisiva. La continuità aziendale di cui si legge nel comunicato di Telemec suona come una beffa se sommata alla notizia del licenziamento delle maestranze. A cosa serve proseguire l’attività, infatti, se l’intero personale viene lasciato a casa e si rinunzia a svolgere una importante funzione sociale come quella di informare?”.