di Vanni Zagnoli
Lo sfregio al campione. Roberto Baggio è uno dei 5 Palloni d’oro nella storia del nostro calcio, il primo fu Omar Sivori, oriundo, nel 1961, poi Gianni Rivera nel 1969, quindi Paolo Rossi nell’82, Baggio nel ’93 e Fabio Cannavaro nel 2006.
Il campione italiano più amato nel mondo ha vissuto 40 minuti di terrore, ostaggio in casa propria di cinque banditi che non hanno esitato a picchiarlo per arraffare denaro e gioielli. E’ accaduto nella bellissima villa dove il “Divin Codino” abita da 15 anni ad Altavilla Vicentina, sui colli della bassa provincia di Vicenza. La banda è andata sul sicuro, ha colpito mentre Roberto stava guardando la sua nazionale, Italia-Spagna, assieme alla moglie Andreina e ai figli Valentina, Mattia e Leonardo. Erano armati e l’ex campione ha cercato di fermarli, si è preso un colpo in fronte con il calcio di una pistola. L’ex juventino e i 4 familiari sono stati chiusi in una stanza, non è chiaro quanto sia stato il bottino. Quando la banda ha abbandonato la casa, Baggio ha sfondato con un calcio la porta della stanzetta e ha chiamato i carabinieri. Si è fatto medicare all’ospedale di Arzignano, con punti di sutura alla fronte, poi ha parlato a lungo con i militari.
Poche volte telecamere, fotografi e curiosi hanno varcato il cancello, peraltro Roberto ha l’abitudine di ascoltare chi suona alla porta, comprese famiglie che vengono apposta per trovare magari conforto o condividere la fede buddista. Come Sharon Sciortino, 35 anni, della provincia di Pavia. Si è rotta un ginocchio al lavoro, era interinale e ha lasciato per fare la scrittrice. “Sono diventata buddista – ci raccontava a Reggio Emilia, allo stadio, mentre faceva conoscere Frattesi, allora al Sassuolo, ai suoi figli -, sono diventata amica anche di Andreina, la moglie di Roberto Baggio. Ci vediamo con lui ai clinic online. Mi ha dedicato mezz’ora, ho semplicemente suonato alla porta della sua villa. Lui ascolta tanti, basta non strumentalizzarlo”. A casa ha quadri e sculture. Gira in Fiat Panda per la sua proprietà fino in centro ad Altavilla. In mattinata ha cercatoi tracce e ricostruito l’itinerario compiuto dalla banda per arrivare fino all’abitazione. Attraverso il suo manager, Vittorio Petrone, Baggio manda questo messaggio ai tifosi: “Grazie per il grande affetto ricevuto. In simili circostanze, può accadere di tutto, e per fortuna la violenza subita ha generato solo alcuni punti di sutura alla mia persona, lividi e molto spavento. Ora rimane da superare la paura. “Ora – dice Petrone -, potenzieremo ulteriormente i sistemi di rilevazione diurna in tutto il perimetro. Solo quando vieni colpito ti rendi conto di quali ferite lascia un episodio di violenza e di sopraffazione subìto nella tua casa, assieme alla tua famiglia. Roberto mi ha ancora una volta stupito per la lucidità e la forza d’animo espresse immediatamente a ridosso dell’aggressione subita”.
Il copione criminale colpisce spesso le residenze delle stelle del calcio, bande specializzate o rapinatori occasionali sanno di fare buon bottino con questi obiettivi e il numero di casi è in costante crescita. A Nottingham, la giustizia inglese ha messo sotto processo una vera e propria “vip gang” specializzata nelle rapine a casa dei calciatori, che fossero in campo come Paul Pogba nel 2022, o in casa come l’ex nazionale inglese Ashley Cole, nel 2020. L’anno scorso toccò a Donnarumma, culmine di una serie di episodi che ha avuto come vittime i campioni del Paris Saint Germain, l’ex Angel Di Maria e Marquinhos, mentre i proprietari non c’erano. Giglio era in casa con la compagna, fu sequestrato e Donnarumma venne anche lievemente ferito, per un bottino di circa 500mila euro. Parigi ha riservato brutte avventure anche a Mauro Icardi, Eric Maxim Choupo-Moting per due volte, all’ex milanista Thiago Silva e all’ex juventino Dani Alves. L’ex azzurro Marco Verratti venne invece rapinato a Ibiza, nella villa di Ronaldo – il brasiliano, non Cristiano – che il pescarese del Psg aveva affittato per le vacanze.
Nell’agosto 2022 l’attaccante del Barcellona Aubameyang fu minacciato con la moglie da rapinatori armati e costretto ad aprire la cassaforte di casa. Tante anche i precedenti in Italia. Claudio Marchisio nel 2019 fu minacciato da quattro malfattori, assieme alla moglie, dalla villa di Vinovo trafugarono gioielli e orologi. Nell’ottobre 2022, nel varesotto, la compagna di Theo Hernandez fu sorpresa in casa da sola con il figlio di sei mesi, mentre il milanista era fuori. A Napoli, gli agguati erano in strada, toccò ad Allan, Ounas, Hamsik, Milik e Insigne.
Faccia a faccia con i rapinatori, invece, a casa, con moglie e figlie, si trovarono Clarence Seedorf a Milano, con moglie e figlia, e a Roma Edin Dzeko nel 2016. Sempre a Roma, Radja Nainggolan e Chris Smalling, che nell’aprile 2021 fu costretto da uomini armati ad aprire la cassaforte. Il difensore britannico ha subito altri due furti nella stessa villa. Talvolta le indagini portano ad arresti, ma gran parte dei casi resta irrisolta. Per proteggere gli atleti, alcune società organizzano sorveglianze private intorno alle abitazioni. Roberto Baggio cercherà di evitare di arrivare a questo, sino a ieri sera non era mai accaduto nulla.
Nel 2005 toccò al presidente del Sassuolo Carlo Rossi, allora in serie C2. Una banda fece razzia di gioielli, a Dinazzano, frazione di Casalgrande, dove i banditi presero di mira villa Ferrarini, residenza dell’agente di commercio, della moglie e della figlia, allora 25enne. Uomini costrinsero Rossi a seguirli in giro per la casa e ad aprire la cassaforte, rubarono orologi, gioielli e denaro. Chiusero tutti e tre in un ripostiglio e scapparono scavalcando la rete di recinzione. Una serata di paura che l’uomo di fiducia della famiglia Squinzi mai ha voluto rievocare. Perchè la paura resta dentro e si ha il timore che possa risuccedere. Soprattutto riaccendendo riflettori su queste vicende.
La prima stesura dell’articolo pubblicato su “Sportsenators.it” e “Derbyderbyderby.it”