Ora vi spiego come funziona nei media, se io mi voglio occupare delle coppie dello sport e della tv, delle coppie nella tv, se voglio raccontare i colleghi e le colleghe, anche nel privato, mi viene sconsigliato di farlo. “A chi interessa? La finalità qual è? Ma gli interessati cosa ne dicono? Ma tu che sei un collaboratore di tante testate?”.
Ecco, lo fa Sky, va benissimo.
Un’ora fa Alessandro Bonan aveva in studio Arianna Ravelli, cremonese del Corriere della Sera. Anni fa avrei telefonato o scritto alla Provincia di Cremona (lo farò, a vuoto), per parlare con l’amico Giovanni Ratti, grande penna, o prima c’era Giorgio Barbieri, adesso il figlio Fabrizio, per intervistare Arianna, da esperto di media.
Arianna ha raccontato il suo essere nella formula Uno e la redazione: “Ho iniziato nel 2000 in cronaca di Milano, dal 2005 sono allo sport. I lettori mi invitano a non dare i voti in base all’estetica”.
Ecco, la pioniera fu Manuela Righini, già capo dell’Ansa, sport, vado a memoria, e già capo della redazione di Firenze di Repubblica. Le hanno intitolato la sala stampa del Franchi. Prima donna in Gazzetta fu Rosanna Marani, in Gazzetta sono in tantissime. In tv, anche.
Licia Granello – che a me ricorda Licia Colò e Kiss me, kiss me, Licia – seguiva il Milan, si favoleggiava di una sua love story con un calciatore chiave dell’epoca. Per Repubblica, era la firma della nazionale, di molto calcio. Da un decennio, forse, è alla pagina di cucina.
A prescindere, Arianna adesso e Licia prima le ho incontrate mille volte in tribuna stampa, in Emilia Romagna, a Verona, nelle rare uscite in altri stadi. Grandi professioniste, Licia è più personaggio, Arianna molto brava nella scrittura, e composta.
In tribuna stampa, peraltro, negli anni ho identificato, assieme a mia moglie, ragazze in cerca di un amore tra i calciatori, in cerca di un rapporto personale con il campione, senza interesse professionale pure. Interessate a sposarsi, a curare il sito internet del tal personaggio, aggrapparsi a uno stage o a un contrattino avuto da una grande tv. Insomma, “io sono donna e uso tutte le armi che ho a disposizione pur di fare strada”.