di Vanni Zagnoli
Carpi. La serata del Cabassi è scorsa via con sussulti, 2-1 del Carpi sullo Shakhtar Donetsk, con la doppietta di Lasagna in rimonta. Kevin fa sempre colore, con quel suo cognome, è un beniamino assoluto dei tifosi biancorossi, anche al bar dello stadio.
La star era l’allenatore dello Shakhtar Donetsk, Mircea Lucescu, che aveva minacciato di lasciare il campo, come squadra, in disaccordo con un’espulsione. Ha preteso di cambiare un giocatore, come se in amichevole il regolamento internazionale non valesse.
In tribuna ci sono ds in cerca di lavoro, l’ex Sassuolo Nereo Bonato, già portiere del Brescello, e Fattori, già libero della Reggiana.
Al triplice fischio, andiamo in sala stampa, per aspettare Lucescu, conosciuto nel ’96 a Reggio. Non arriverà. Andiamo verso gli spogliatoi, chiediamo dove siano, c’è la magica porta. Non degli spogliatoi ma dell’area riservata. Entrano tutti, dirigenti, amici, fidanzate dei calciatori, uomini dello Shakhtar, escluso noi e Rossano Donnini, firma del Guerin Sportivo desiderosa di intervista dal tecnico romeno fra i più grandi nella storia del calcio. Niente. Ci mettiamo un po’ a scrivere, chiediamo a dirigenti del Carpi di convocarlo, se non in sala stampa alla porta. Niente. Allora andiamo direttamente in campo. Ci sono tre fotografi al lavoro, ci indicano le scalette, scendiamo nel sottopassaggio e siamo lì, nell’area proibita. Mircea – pronuncia Mircia – ha i riccioli brizzolati, ha 70 anni e propone sempre spettacolo, in Ucraina. Non ricorda di una nostra chiacchierata di un anno e mezzo fa, di nostri messaggi, di altre telefonate. Niente intervista, il pullman è in partenza. Non per il ritorno all’hotel Carpi ma per il ritiro di Desenzano sul Garda, per procedere nella tournèe italiana rituale. Facciamo i tifosi, una foto a Mircea e poi un passante la scatta a noi. E’ il minimo. Salutiamo citando un grande ex della Reggiana, allenata da Mircea Lucescu, che la faceva giocare come in paradiso ma venne esonerato da Franco Dal Cin con precipitazione. “Mister, non dimenticherò mai una cena con lei e il procuratore del colombiano Valencia”. “El Tren”, scatta il sorriso. Già.
Mircea va. Anni fa ebbe un infarto, si è ripreso benissimo. E a Reggio conserva tanti fans.