di Vanni Zagnoli
La Femi Cz Rovigo (in mischia a destra, in copertina) si cuce sul petto il 12° scudetto, battendo per 20-13 il Calvisano. E’ la finale del campionato d’Eccellenza, allo stadio Battaglini perché i rodigini si erano imposti nella regular season.
Il digiuno dei rossoblù era lungo 26 anni, una generazione di rugbysti.
Era la terza volta consecutiva che le due squadre si incontravano per l’atto conclusivo, stavolta è cambiato l’epilogo. Decisivi i calci di Basson e una mèta di McCann nella ripresa. Tardiva la mèta di Zdrilich, per i bresciani.
Resta la religione del rugby, il pathos di quella mischia che avanza, lo sradicare il pallone agli avversari, il radicare i piedi a terra, l’eradicare gli avversari. I placcaggi, le botte vere. Il nordest è la culla dell’ovale, negli anni era stato piegato da Calvisano e Viadana.
A cura di Giangabriele Perre