In morte di Jonah Lomu, 40 anni. Vittima di una malattia degenerativa, ebbe anche problemi ai reni.
Era il ronaldo del rugby, troppo più forte degli altri. Anzi, persino più forte del brasiliano nel calcio. Esistono campioni maledetti, all’interno o fuori dal campo, il neozelandese è stato uno di questi. angustiato da malattie e di fatto e fu una meteora, ma imprendibile. Una forza della natura, bruta e veloce.
Si rivelò nel ’95, a 20 anni, con i kiwi vincitore della coppa del mondo. Gambe potentissime, prendeva palla, slalomeggiava e schiacciava in mèta, è stato il giocatore più spettacolare nella storia della palla ovale, solo però per una manifestazione o poco più.
Di recente era stato anche in studio a Sky, il suo mito resisteva, non si sapeva che avrebbe avuto vita così corta. Adesso sarà in qualche campo di rugby a sprintare, contro l’Australia o il Sudafrica, la Francia o il Galles, con quei capelli a spazzola e il corpo da superatleta. Era uno di quegli uomini in grado di cambiare la storia di uno sport, con il suo essere mediatico, nel gioco. Il rugby gli deve qualcosa.