Matteo Incerti iniziò a fare politica mentre ancora era giornalista. Oggi è nello staff della comunicazione degli ms5. Con la sua grinta conquistò subito Grillo
di Vanni Zagnoli
Ho due, tre cose da urlare in faccia a Matteo Incerti, che mi ha sempre preso in giro, alle cene di radio Bruno e anche prima. Il sovrappeso, la virilità, di tutto. Si è sempre divertito. Lui che poi urlava ai comizi elettorali per Beppe Grillo, quando ancora firmava su Carlino Reggio e su radio Bruno.
Ebbene, caro Matteo, caro ex giocatore di football americano, voglio dirti che tu e il tuo partito siete ladri. Non, per carità, delle vicende che neanche voglio leggere. Ma di emozioni. Di emozioni, sì, assolutamente. Com’è stato un ladro di emozioni Mario Monti, per il resto per me impeccabile.
Tu, caro Incerti, che eri leghista e scrivevi dai Paesi Bassi per molte testate, tu che eri firma de La Padania sul piano politico.
Ecco, tu, voi, che siete così integralisti, mi private di una gioia rara, della vita, le olimpiadi a Roma 2024. Avrò 53 anni, non so se professionalmente avrò altre occasioni.
Non vado a Tokyo 2020 a mie spese e Los Angeles e Parigi non sono proprio dietro l’angolo. Soprattutto, l’84 è ancora relativamente vicino, ancora sento Ronald Reagan: “I dichear openend the 23^ olimpic games”.
Siete ladri, ladri di emozioni. Come arbitri che sbagliano, come ct che lasciano fuori i migliori, come gli allenatori che litigano con i talenti, come i talenti che sprecano il proprio talento.
Di olimpiadi, non è mai morto nessuno. Sì, a Montreal hanno finito di pagare i debiti adesso, dopo 40 anni, ma stanno bene. Ad Atene 2004 sono finiti in croce, probabile, ma la Grecia sarebbe finita in crisi comunque.
Le olimpiadi sono la cosa più bella del mondo, molto più di Europei e mondiali, molto più di qualsiasi altra cosa.
Tu, Virginia Raggi, Casaleggio junior, tu e la collega che hai coinvolto.
Tu, forse, quando eri della Padania la pensavi in maniera diversa, o no?
Ma a parte il gioco che faccio, la vendetta dopo 10 anni per le tue prese in giro. Tu, caro Matteo, da ex addetto stampa della Reggiana, prediletto da Chiarino Cimurri, tu, caro Incerti, sai benissimo cosa sia lo sport, l’olimpismo, il tutto, il bello.
Sai benissimo che ne vale assolutamente la pena, sai benissimo che proprio il tuo movimento può essere garante di non sprechi, di vigilanza.
Sto con Malagò, con Luca Cordero di Montezemolo, con i 67 medagliati di Rio che hanno scritto a Virginia. Sto contro Luca Vettori, il parmigiano che ha scelto di essere controcorrente e d’altra parte non fa interviste telefoniche, con me, neanche dopo lo scudetto, perchè certamente sono invadente. Lui che mi chiese di non inviargli più per mail i miei pezzi di volley, perchè durante i mondiali con Berruto evocai la generazione di fenomeni.
Caro Matteo Incerti, cari pentastellati. Ve lo do’ io il Brasile.
Ricordi quando il tuo capocomico era comico puro? Eravamo bambini, ancora non ci conoscevamo, forse è adesso che fa più ridere rispetto ad allora. Caro Matteo e tutti i tuoi filistei.
Io non ho pregiudizi, sono certo che governerete benissimo, però l’olimpiade non la devi toccare.
Con i migliori saluti, da Reggio Emilia, la tua città, dal Migliolungo alla tua bicicletta. Con cui ti muovevi alla Graziano del Rio, in città.