Da Repubblica, di pochi anni fa. http://www.sportal.it/articoli/calcio/news/ghirardi-io-attaccato-ma-non-mollo/1079679/
“Majo, io glielo dico una volta per tutte: lei Majo a me non rivolgerà mai più una domanda da oggi in poi, perché lei non è persona gradita al Parma”. Il presidente del Parma FC Tommaso Ghirardi oggi ha risposto così al giornalista professionista Gabriele Majo, direttore responsabile del quotidiano on line stadiotardini.com (GUARDA IL VIDEO). E’ Majo stesso che, sul suo sito, riferisce l’episodio, raccontando di aver posto a Ghirardi una domanda sull’imminente inaugurazione del Centro Sportivo di Collecchio, durante la conferenza stampa sulla partnership tra il club e la Colser. “Lei – avrebbe replicato il presidente del Parma – ha intentato una causa per arricchire le sue tasche e l’ha persa, perciò vuol dire che la giustizia ha fatto il suo giusto percorso. Perciò lei, da oggi, a me non rivolge più parola. Non le verrà impedito di venire alle conferenze stampa, l’iter sarà che se vorranno le potranno rispondere, ma lei a me non rivolgerà mai più una domanda. Perché chi non è amico del Parma, come lo è lei, non lo è neanche del suo presidente”.
Questa la risposta del giornalista sul suo giornale: “Lascio al lettore ogni valutazione in merito all’intervento del presidente del Parma FC Tommaso Ghirardi, il quale è liberissimo di non rispondere alle domande di un giornalista professionista che non reputa amico suo, ma non di diffamarlo, come ha fatto oggi, durante una pubblica conferenza stampa: perché egli dovrebbe sapere perfettamente che il sottoscritto non aveva certo intentato una causa di lavoro per arricchirsi – come da lui sostenuto – quanto per avere giustizia sulla mancata prosecuzione del proprio rapporto in essere con la società che presiede. E’ altresì falsa l’affermazione che io abbia perso la vertenza, perché, sia pure di Pirro una piccola vittoria l’ho ottenuta, avendo il giudice condannato la società Parma FC, dopo aver accolto uno dei quattro punti del ricorso (e non sarebbe male se, a distanza di cinque mesi dal deposito della sentenza provvedesse a saldarmi quanto dovuto). Certo, in sede di primo grado di giudizio, per me giustizia non era stata fatta dall’esimio dott. Giuseppe Coscioni, giudice con la chitarra che me le ha suonate, ma – al contrario di Ghirardi che oggi ha cantato vittoria in pubblico – signorilmente non mi sono mai permesso di scrivere questa mia opinione sul giornale on line che dirigo, dove, anzi, ho sempre accuratamente evitato ogni tipo di riferimento a tale vicenda giudiziaria, che nulla ha a che vedere con il mio attuale ruolo di onesto (e non in malafede) osservatore delle vicende del Parma Calcio, che seguo “professionalmente” dal lontano 1978 e al quale ho dedicato – senza risparmio, come mia abitudine in tutte le cose (e persone) che amo – tutta la mia vita personale e professionale”.
A cura di Giangabriele Perre