(v.zagn.) Ho trovato di recente una nuova testata online. Reggio Report, Qui pubblico il loro editoriale di presentazione, è anonimo. Tra le firme trovo Pierluigi Ghiggini, ex direttore di Reggio Mattina e dell’Informazione di Reggio Emilia, e poi Stefano Bassi, eccellente non solo come vignettista. E per il basket Carlo Codazzi, presidente dell’Inter club Reggio.
http://www.reggioreport.it/chi-siamo/
Partiamo con poco e corriamo in salita. In linea con i tempi: siamo cool. Abbiamo l’ambizione di farci sentire e apprezzare un passo dopo l’altro, di offrire uno sguardo diverso sul nostro mondo. Specialmente quando si tratta di scalciare sul quartier generale.
A proposito: abbiamo scelto l’asino come simbolo perché, come insegnò Giordano Bruno, è un simbolo antico della sapienza. E poi perché siamo testardi, pazienti, simpatici e pure giullari quanto basta.
Un gruppo di giovani professionisti reggiani condivide l’impresa di questo giornale web: anche a nome loro chiediamo il sostegno e la collaborazione di chi crede nel cambiamento e in un futuro migliore. Di chi è stufo di sentirsi (se stesso, la nostra Italia) l’ultimo della classe e di essere preso per i fondelli. Aspiriamo a diventare una spazio aperto dove possano incontrarsi idee, iniziative, persone che si muovono da sponde diverse.
E veniamo alla “linea politica”: la questione non ci eccita particolarmente, però c’è chi non dorme in attesa che si sveli l’arcano (Che ne dite di Renzi? Meglio i diversamente berluscones o la pitonessa? E i civatiani di Reggio?) e nonostante tutto ne abbiamo rispetto. Anche per questo abbiamo istituito le Stikazzinews, per le quali sin d’ora chiediamo contributi e segnalazione alla mail redazione@reggioreport.it.
A chi ci domanda da che parte stiamo, e cosa pensiamo della condanna di Berlusconi, noi rispondiamo che siamo per il cambiamento e per rimettere in moto l’orologio della storia bloccato da un sistema di potere ossificato, inefficiente e insaziabile, incapace di dare speranza e in larga misura corrotto. Anche qui, proprio qui nel cuore del buon governo che fu. Rispondiamo che la Cassazione va rispettata, ma la condanna del Cav. non ci ha convinti quando il Presidente della sezione feriale, il Chiarissimo “chillo là”, ha letto la sentenza in aula. A maggior ragione è allarmante la decadenza da senatore deliberata con un’applicazione retroattiva, oltre ogni regola giuridica, da parte della Giunta dalle vendette. Comunque la si veda, il corto circuito giustizia-politica-media-conflitti d’interesse (o meglio: una “cupola” che unisce parte della magistratura, parte della politica e parte dei grandi giornali) sta cambiando in regime la nostra democrazia già molto imperfetta di suo. Ma nessuno può illudersi di cancellare per via giudiziaria un intero mondo politico.
Di certo, destra e sinistra saranno entrambe cancellate in un’implosione generale se non cambieranno profondamente e presto, se non sapranno chiudere vent’anni di guerra civile che ci hanno portato in coda all’Europa, se non faranno circolare aria e persone nuove. Un grande raglio li seppellirà, potete scommetterci, e al confronto il grillismo sembrerà uno scherzo.
E’ solo questione di tempo.