Enordest.it. A Raisport si cambia: speriamo sia ancora femmina

(libero.it)

https://www.enordest.it/2023/05/07/a-raisport-si-cambia-speriamo-sia-ancora-femmina/

Vanni Zagnoli

Le dimissioni di Alessandra de Stefano dalla direzione di Raisport. Da 6,5, complessivamente, la sua gestione. Non serviva battersi per (Ame)Lia Capizzi, per avere una coconduttrice, volendo gliela poteva pure far condurre, ma in Rai ci sono professionalità e volti tali per cui non serviva una campagna acquisti ad hoc, ovvero levare una bionda da Sky, sport24.

(ci)Alda Angrisani non ha mai condotto, neanche Paola Arcaro, ma si poteva sperimentare. Alessandra d’Angiò strepita un po’ troppo, come domenica scorsa. 

Nessuno deve stare in video per diritto divino, la Rai va benissimo anche senza Paola Ferrari, l’amica di Alba Parietti, ovvero la signora De Benedetti.

Tornando ad Alessandra de Stefano, 

9 ai cerchi olimpici, 6 ai cerchi mondiali. Chissà se tornerà al suo ciclismo, ad ansimare sul traguardo, come quando il precedente direttore, Auro Bulbarelli, le suggeriva di respirare, di non innervosirsi.

La narrazione, la storiografia erano già belle 4 direzioni fa, forse, con Gabriele Romagnoli, bolognese, scrittore, ritornato a Milano. Chissà se de Stefano lascerà, per stare con il marito Philippe Brunel, de l’Equipe, neo pensionato, altra firma del cycling. 

A de Stefano rimprovero l’insistenza sulle prove dei giovani. Se hai Bragagna, lo usi il più possibile, non solo per l’atletica e lo sci di fondo, lo mandi in diretta il più possibile. E invece no, la bionda campana ogni volta che poteva puntava su Luca di Bella o, in passato, con la direzione Rai di Carlo Verdelli, con Gianfranco Benincasa.

Pensate a Repubblica, guardate quanto scrive nello sport la regina Emanuela Audisio, soprattutto da pensionata, ricordiamo Gianni Mura, sino all’ultimo.

Franco Bragagna andava gettato anche sul calcio, perlomeno come opinionista, al netto del fatto che su Alex Schwazer e su Sandro Donati ha esagerato, come confermano gli sviluppi delle indagini.

Il vicedirettore vicario era Marco Franzelli, 63 anni e mezzo, è la firma dello sport del tg1 da una vita e dunque adesso fa il traghettatore. 

Ho sempre ritenuto il giornalismo Rai e il giornalismo sportivo italiano eccellente, dagli anni ’80, da quando avevo 9 anni e guardavo tutto lo sport possibile, le partite e i processi del lunedì. Non vedo quella differenza fra Sky e il resto, ora aggiungendoci anche Dazn, vedo grandi professionalità in Rai, come Stefano Bizzotto. Leggo, su Repubblica, che Ale de Stefano era sotto stress, faticava a controllare le contestazioni, le rivolte interne, sul traguardo a inseguire a piedi i corridori in bicicletta lasciava intuire qualcosetta di isterismo.

Al circolo dei mondiali la cosa più bella è stata la sua imitatrice, negli ultimi giorni, peccato abbia avuto poco spazio, mentre non ho mai sentito un’afona in onda per così tanti giorni, lei non volle rinunciare al suo programma.

Normalmente, i direttori non vanno quasi mai in video, Gabriele Romagnoli nei suoi anni a Raisport aveva una strisciolina marginale alle olimpiadi di Rio 2016, con Gianmarco Gimbo Tamberi, e stop.

A ritroso, dunque, i nostri voti alle direzioni di Raisport.

Il mantovano Auro Bulbarelli, ex ciclismo, 2018-2021, 7. Il romano Bruno Gentili, ex radio, traghettatore, 2018, 8 alla carriera, soprattutto come radio Rai.

Romagnoli, 2016-18, 8,5.

L’abruzzese Carlo Paris dal 2014, 6,5.

Mauro Mazza 4, nel 2013-14, decise di accantonare Franco Lauro, come mi ha rivelato la sua ex compagna.

Eugenio de Paoli, dal 2009, 8, per le olimpiadi.

Massimo de Luca dal 2006, 5. “Perchè voleva condurre la Domenica sportiva”, mi rivelò Franco Bragagna. Rientriamo in quel che dicevamo, un direttore non deve andare in video.

Paolo Francia, nel 2003, 6.

Giovanni Bruno, dal 1999, 7,5 alla carriera, peccato che da pensionato sia in video più volte la settimana, su Skysport, si può anche uscire dal circuito, sul erio.

Fabrizio Maffei, dal 1997 al ’99 e dal 2003 al 2006, direzione serena, lui era molto didascalico, a 90° minuti, 7 per la sua resa in video-

Marino Bartoletti, dal ’94, il romagnolo è da 7 in video, un po’ troppo melenso, dalla commozione facile, da 10 per Quelli che il calcio, sua invenzione.

Gianfranco de Laurentiis, dal ’92, 7,5 alla carriera, a Eurogol, quando commentava il mercoledì di coppa, con Giorgio Martino, e 6 alla direzione. In precedenza, Gilberto Evangelisti, di cui ricordo la romanità e che era stato in radio, al pool sportivo.

Dunque sono 32 stagioni di Raisport, staccata dai telegiornali, dai canali. Per me, eccellente. Peccato che i canali siano solo i 3 generalisti, dove lo sport va raramente, e Raisport. Erano due, ne è rimasto uno.

Il web non è la stessa cosa, anche se volendo ne funzionano 3, sul web, non è la stessa cosa. Vanno cercati, senza connessione buona, in giro, si vede poco, e poi devono uscire bene.

Fra tanti canali astrusi, sulla piattaforma Sky, basterebbe metterne parecchi, di sport, dei vari sport. Speriamo nel nuovo direttore e che, magari, di nuovo, sia femmina.

La prima stesura dell’articolo pubblicato su “Enordest.it”

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