A.C. Reggiana 1919 comunica l’organigramma di tutti coloro che fanno parte del reparto scouting e che, con grande passione e professionalità, portano avanti un aspetto cui la società è molto attenta. OSSERVATORI REGGIANA CALCIO 2014-15 Responsabile Scouting: Mariano Armonia Coordinatore Scouting Area Agonistica: Marco Bernardi Coordinatore Scouting Area Pre Agonistica: Davide Caprari Responsabile di zona: Alessandro Annovi, Marco Bertacchi, Nicola Simonelli Responsabile Area Nord: Paolo Gerotti Responsabile Area Sud: Stefano Paolino Osservatori: Ivan Andreoli, Andrea Bazzini, Ettore Becchi, Marco Bernardi, Luca Bianchi, Davide Caprari, Claudio Cagnoli, Albert Davoli, Corrado Ferrari, Gianluca Ferrari, Paolo Ferrari, Luca Ferretti, Andrea Folloni, Umberto Fontana, Maurizio Grendene, Gianluca Iori, Marco Lesignoli, Luca Lodi, Francesco Montecchi, Andrea Monticelli, Manuel Morabito, Domenico Mussini, Sergio Pagliani, Luca Raguseo, Gabriele Tacconi, Riccardo Taroni, Afro Torri, Patrick Veneselli, Fabio Venturi, Stefano Vezzani, Federico Zambelli, Sauro Zambelli. Qui c’è un caro amico, mio lettore quotidiano, assieme alla moglie Eva. Ivan Andreoli, grande appassionato di calcio, tifoso juventino, parrucchiere in viale Matteotti, in un negozio storico, di Reggio. Lo racconto pubblicando l’intervista uscita a Ferragosto del 2011, quando Gasperini preparava la Supercoppa Italiana contro il Milan. Oggi Gian Piero Gasperini si gioca, a Pechino, il primo trofeo con l’Inter: la Supercoppa italiana. Il nuovo tecnico nerazzurro è divenuto calciatore professionista nella Reggiana. Nella stagione 1977/78, vi arrivò, ventenne, dalla Primavera della Juventus totalizzò 16 presenze in C prima di passare al Palermo (B), e successivamente anche in A, nel Pescara. Per lui, la società granata fu il trampolino di lancio, esattamente come per l’altro tecnico Gianni De Biasi, 24 partite nell’annata granata precedente (era arrivato dalla Primavera dell’Inter), da ottobre, e poi anche in A, a Pescara e Brescia. A Reggio Gasperini conserva alcuni amici, capeggiati da Ivan Andreoli, 58 anni, parrucchiere in viale Matteotti, con il salone Cheveux.«Dal ’73 – racconta – lavoro vicino al Mirabello e lì mi era facile entrare in contatto con tutti i calciatori granata. Tanti abitavano in questa zona: Gustavo Giagnoni stava per chiudere la carriera, l’attaccante Ettore Recagni e pure il mito Dante Crippa». Gasperini arrivava dalla Juve, assieme a Bogani. «Grazie alla conoscenza di Guido Mammi, da tifoso bianconero mi presentai a loro, nel ritiro di Marola. Gian Piero aveva 20 anni, era la prima volta che lasciava Torino, si muoveva su una Fiat 127. In quell’anno ero diventato il suo punto di riferimento». L’amicizia è rimasta nonostante il calcio abbia portato il centrocampista molto lontano da Reggio. «Andò a Palermo, allora non esistevano i cellulari e allora ci scrivevamo. In occasione di ogni partita in zona l’andavo a trovare, anche quando passò al Pescara». Alla promozione in B della formazione allora guidata da Gianni Galeone Ivan Andreoli, lei scese a festeggiare. «Grazie alla conoscenza di Roberto Bosco, che disputò un campionato strepitoso. Restai a dormire da loro». Appese le scarpette al chiodo, Gasperini iniziò ad allenare la Primavera della Juve. «Fra i miei clienti c’era il presidente Luciano Ferrarini. La Reggiana voleva cambiare allenatore, rinunciando a Claudio Testoni, sostituto di Maifredi. Gli parlai di quel ragazzo molto bravo lo volle conoscere. Si incontrarono all’hotel Cristallo, c’era anche il compianto consigliere Paolo Farri». Come andò a finire? «Che Gasperini non se la sentì di abbandonare in anticipo la Juventus, perché lo attendevano le finali nazionali. A quel punto la scelta andò su Salvatore Vullo». Nel frattempo Andreoli grazie faceva l’osservatore per la Reggiana. «E’ un compito che ho svolto con piacere per una ventina d’anni fa. La domenica avevo tempo e andavo seguire qualche partita giovanile. Poi accompagnavo Ezio Galbiati a seguire la serie B e C, ci scambiavano pareri». Sino una decina d’anni fa. «Da una stagione ho ripreso a osservare i vari tornei, sempre d’accordo con Mammi e, ora, Fausto Vezzani”. Gli ultimi incontri fra Gasperini e l’amico Ivan sono stati al Giglio e al Tardini. «In genere lo vado a trovare in albergo, poi mi concede un saluto dal cancello. E in ogni occasione mi chiede della Reggiana». Il legame resiste a distanza di 33 anni: «Un paio di volte l’anno ci vediamo. Poi qualche telefonata per chiedergli notizie di calcio e della famiglia». Giancarlo Corradini, Fabrizio Ravanelli e Giovanni Invernizzi sono gli ex granata a cui Andreoli è più affezionato. «Il legame con Gasperini però è molto profondo. Nel 2006, appena arrivato sulla panchina del Genoa, venne a giocare a Modena, e mi chiese di raggiungerlo per tagliargli i capelli. Ne fui ben felice». In quell’occasione l’acconciatore di viale Matteotti riconobbe anche Bruno Caneo. Oggi, dunque, Andreoli tiferà perché Gasperini e Caneo si aggiudichino il primo, grande trofeo della carriera di tecnici. Vanni Zagnoli