La storia fra la Nazionale e le squadre di club, le liti, fra i ct e gli allenatori, le diatribe fra gli infortunati e la richiesta di risarcimento da parte dei presidenti, viene da lontano, è sempre stata frutto di polemiche aspre e non c’è una soluzione che possa accontentare tutti, non è mai stata trovata, questa, non solo in Italia, ma in tutto il mondo.
Perlomeno adesso un passo avanti è stato fatto: da qualche tempo, il calendario internazionale è stato unificato e tutte le nazionali giocano nelle stesse date e tutti i campionati sono fermi nella stessa settimana, non è una soluzione, ma almeno un rimedio tempestivo.
Cragnotti fu il primo a fare prendere un coccolone a Matarrese, allora presidente della Federazione, quando dopo un grave infortunio patito da Nesta in azzurro, inoltrò alla Figc una richiesta di 15 miliardi per i danni causati al suo club.
Fu una provocazione che comunque aprì una voragine, e una lunga disputa fra club e nazionale che sostenevano che erano loro i datori di lavoro del calciatori e che qualora il loro patrimonio venisse depauperato avevano diritto ad un risarcimento.
In questa direzione una, mezza, soluzione è stata trovata e ora i club, un qualche indennizzo, nel caso di infortunio per i loro giocatori prestati alla nazionale, lo ottengono.
Molto meno è stato fatto nello stabilire quando il giocatore può rinunciare per infortunio, e chi decide se e quanto impiegarlo.
Le polemiche fra ct e allenatori sono frequenti, anche se a volte i canali diplomatici le evitano, il c.t spesso vorrebbe i giocatori prima a disposizione e vorrebbe i famosi stage, gli allenatori di club si rifiutano e fanno fatica a concedere gli stessi anche nelle date obbligatorie.
In passato si provò ad applicare una normativa come deterrente alle furbate: si era stabilito che se un giocatore non rispondeva alla chiamata della nazionale per infortunio, doveva obbligatoriamente saltare la prima gara ufficiale susseguente, ma questa norma durò poco e abortì subito, perché ovviamente non si poteva mai dimostrare che se un giocatore era infortunato 3 giorni prima non poteva essere abile e arruolato 3 giorni dopo.
Con la Juventus in B, ricordo, che si arrivò a rinviare le gare delle squadre che fornivano giocatori alle nazionale sia maggiore che per l’under 21, ora invece il campionato di B va tranquillamente avanti e si giocano comunque tutte le gare delle squadre che forniscono giocatori.
Certo è una diatriba di difficile soluzione, ognuno cura gli interessi del proprio orticello, e quelli della nazionale sembra che non interessino a nessuno, salvo poi quando ci sono i mondiali o gli europei salire tutti sullo stesso carro ad esultare, ma nelle qualificazioni nessuno vuole concedere nulla, peggio che mai nelle amichevoli, per i club inutili e dannose.
Conte nel frattempo centra il primo obiettivo e conquista i primi due bonus del suo ricco contratto: qualificazione agli europei di Francia ottenuta con un turno di anticipo, risalita importante del ranking europeo, per litigare c’è tempo.