Come spesso si dice : i nodi vengono al pettine, o come ama dire Sacchi, se giochi bene, è più facile vincere.
Allegri per giustificare le prestazioni opache, culminate comunque in vittorie, disse, ” conta vincere e basta” , ma la sconfitta di San Siro, seppur con la grande attenuante del gol valido annullato che avrebbe sicuramente cambiato la partita, ha dimostrato che giocar bene conta, e se non lo fai, capita anche di non vincere o di perdere.
Barzagli che oltre di essere un gran giocatore, è un ragazzo intelligente, ha dichiarato: il,gol era regolare, ma avevamo oltre un ora per vincere, e trenta minuti per pareggiare..”.
Allegri ha una rosa molto competitiva, e con il rientro di Marchisio lo sarà ancor di più, ma deve trovare ancora delle soluzioni offensive efficienti per sfruttare un bomber come Higuain, e deve, a mio modo di vedere, risolvere l’enigma Dani Alves.
Il brasiliano, al momento , è un autentica delusione, giocatore anarchico che gioca con sufficienza e non si capisce come possa rimanere fuori uno come Lieckstainer, con un rendimento assolutamente costante.
La situazione Inter e’ l’emblema di una società allo sbando: una direzione tecnica a Milano che può solo riferire, una proprietà in Cina, un Presidente che ha venduto la maggioranza ma che ha determinato la scelta di De Boer in Indonesia.
Risultati clamorosamente deficitari in rapporto al valore della rosa e alle spese di mercato, gioco inesistente, progetto già in fumo?
Probabilmente si, stagione già largamente compromessa, e con il tecnico olandese sempre più ” man wolking dead” , nessuno decide, tecnico sfiduciato e una probabile altra sconfitta con il Torino , né determinerebbe l’esonero, con il dilemma di trovare un sostituto che possa traghettare l’Inter al 2017 dove dovrebbe arrivare il Cholo Simeone.
Berlusconi diversi anni fa si trovò in una posizione simile con Sacchi, ma ruppe gli indugi, andò negli spogliatoi e disse: Sacchi l’ho scelto io, piaccia o no, rimarrà il nostro allenatore a lungo, chi non lo segue non rimarrà a lungo nel Milan”.
Bastarono quelle incisive parole per cambiare e scrivere la storia del Milan.
Conte umilia lo ” special one ” , il suo pubblico dello Stamford Bridge gli canta ” tu non sei più il numero uno” , il Chelsea rifila quattro reti al Manchester United, e così si inventa Maurinho per togliere l’attenzione dalla disfatta?
Attacca Conte per aver esultato troppo con il suo pubblico al quarto gol: ridicolo, sempre più show -man ma sempre meno allenatore, fa spendere cifre pazzesche alle sue società e rimedia figuracce di continuo.: a mio avviso allenatore finito, schiavo ormai del suo personaggio.
vanni puzzolo
(v.zagn.) De Boer temo abbia poco di Sacchi. Non andava preso, non è un grande tecnico. Mourinho è sempre stato sopravvalutato