Ferma restando la mia stima per un valente giornalista come Daniele Garbo, per anni volto noto del giornalismo sportivo di Mediaset , mi permetto, per una volta, di dissentire su un suo recente articolo su Antonio Conte, attuale Ct azzurro.
Nel suo pezzo Conte viene chiamato allenatore a credibilità limitata, e sosteneva che farebbe un figurone se rassegasse le dimissioni, e rinunciasse al suo ricco contratto.
Le sue considerazione, rispettabilissime, derivano dal fatto che Conte ha già anticipato che a fine Europeo lasciera’ la nazionale avendo reso noto un segreto che ormai tale non era più, ha firmato un lucroso contratto triennale con il Chelsea di Abramovic.
La seconda motivazione del suo punto di vista è che Conte risulta imputato nel processo con rito abbreviato che si terrà a Cremona sul calcio scommesse, e dove il Pubblico Ministero ha chiesto sei mesi di reclusione, con pena sospesa per omessa denuncia di una frode sportiva.
Le motivazioni di dimissioni, secondo Garbo, sarebbero che essendo un tecnico con sovranità limitata, non avrebbe sufficentemente la testa sul pezzo, cioè sugli imminenti europei, e che, inoltre, in caso di condanna, andremo in Francia con un CT pregiudicato e questo non farebbe onore all’Italia.
Io ribatto invece che innanzitutto quando Conte è stato contattato -voluto-convinto da Tavecchio le sue vicende giudiziarie erano già note a tutti, e lui aveva già scontato una squalifica della giustizia sportiva per sei mesi, poi ridotti a tre, sempre per omessa denuncia.
Conte non ha omesso un bel niente a Tavecchio e alla Federazione che, anzi, sapevano benissimo che il processo penale di Cremona si sarebbe celebrato proprio nell’anno degli europei e che Conte, sarebbe stato, con ogni probabilità, rinviato a giudizio , ciò nonostante hanno deciso di volerlo a tutti i costi alla guida della Nazionale, offrendogli un ricchissimo contratto economico che lui ha accettato solo per un biennio.
Ritenere quindi che Conte si dovrebbe dimettere ora, per dei motivi tristemente noti da tempo, non ha senso, se si riteneva che un CT non dovesse correre il rischio di subire un processo penale per frode, era evidente che Conte non doveva essere né contattato né assunto per assumere il ruolo di commissario tecnico della nazionale.
A me risulta però che in Italia ci sia ancora la presunzione di innocenza, fino a condanna definitiva, pertanto non capisco perché tale presunzione che vale per reati ben più gravi, non debba valere per Conte.
Ritenere, infine, che Conte , non sarebbe sufficentemente motivato solo perché ha già firmato un nuovo contratto con una squadra di club, mi sembra, con rispetto parlando, una schiocchezza che si può sostenere solo se non si conosce a sufficenza l’allenatore leccese.
Conte trova stimoli anche in un’ amichevole, percepisce la sconfitta come una disgrazia personale, vive e respira solo per la vittoria, ha preparato e sta preparando l’europeo con la solita meticolosità, così come preparava le ultime partite della Juve a scudetto vinto, e, se c’è un allenatore che non stacca mai ed è costantemente sul pezzo , questo è proprio Antonio Conte.
Garbo si dice convinto pure che, la poca qualità del campionato italiano, i pochi giocatori italiani impiegati, l’ostracismo dei club sui famosi stage voluti dal ct e negati dalle squadre, Juve su tutte, l’anticipo della finale di coppa Italia, voluta dalla Federazione e negata dai due club interessati, tutti questi motivi ci porteranno a fare un europeo deficitario.
Io dico, può darsi, ma ricordo anche al noto giornalista che, spesso, noi italiani, tiriamo fuori il meglio nelle difficoltà e nelle avversità, e , personalmente, sono invece convinto che faremo un grande europeo con un grande motivatore che corrisponde al a nome di Antonio Conte.
Nulla di personale, ovviamente, dottor Garbo, solo poi opinioni diverse.
Vanni Puzzolo
(v.zagn.) Non ho letto con la dovuta attenzione entrambi i pezzi, solo passato rapidamente questo. Sto più dalla parte di Vanni che di Daniele, sinceramente.