Puzzolo. Il rush finale, arrivano le sentenze e i veleni, a Roma scoppia la lite Spalletti-Totti e la Nazionale si prepara per gli Europei con il caso Conte e senza Marchisio. Zamparini e Spinelli possono riuscire a far retrocedere Palermo e Livorno, a furia di esoneri

Claudio Marchisio, un ' assenza che È sera per gli azzurri
Claudio Marchisio è un’assenza chiave, per gli azzurri. E Verratti non gioca da un mese e mezzo.

Con il finale di campionato arrivano puntualmentente i veleni, le polemiche, le allusioni, le diffide e le querele.

Zamparini accusa, nemmeno tanto velatamente, i giocatori del Verona di essersi scansati al ’92 in occasione del gol di Frara che ha dato la vittoria al Frosinone in terra veneta.

Setti e Stirpe, presidenti delle due società, si indignano e minacciano querele.

A Zamparini basta mettere un microfono sotto il naso e i titoli non mancano di certo, ma gettare veleni, senza avere alcuna prova, mi sembra una grande sciocchezza .

Difficile capire con quale logica, secondo Zamparini, il Verona che ha sempre e comunque onorato la maglia, lottando su tutti i campi, proprio nella gara che poteva essere decisiva per continuare a sperare, decida di perdere e lo faccia proprio e solo al 92. Certo tutto può essere, ma gettare ombre e non avere riscontri oggettivi non serve a nulla.

Forse serve allo stesso Zamparini per crearsi un alibi, per spiegare ai tifosi, come abbia potuto portare una buona squadra di metà classifica sull’orlo di una ormai probabile retrocessione.

Fateci caso, a Livorno Spinelli ha fatto altrettanto.

Panucci era partito con 4/5 vittorie consecutive, era in testa, probabilmente non aveva la squadra per rimanerci e come ha perso qualche partita il presidente, anche lui padre-padrone si è inventato una serie di esoneri e  una girandola di allenatori che farebbero invidia a Zamparini, che pure detiene il record.

Colomba, ultimo allenatore sostituito, domenica sera da Gelain, ha avuto anche il poco onorevole primato di 4 sconfitte consecutive, da subentrato, ma non  credo proprio per demeriti suoi, bensì perché,  quando si subentra dopo tale confusione tecnica è normale trovare una squadra frastornata e fare risultati è quasi impossibile.

Zamparini e Spinelli sono esempi di presidenti che, impegnandosi, sono riusciti a fare retrocedere, probabilmente, due squadre che avevano valori sicuramente da metà classifica e oltre.

Se ci fosse un premio, come la panchina d’oro per gli allenatori, dovrebbero dividerselo ex equo.

Con questo, gli esoneri sono fisiologici, quando una squadra si impantana, la scossa va data e succede anche che il cambio faccia bene: Donadoni a Bologna, Spalletti a Roma, sono esempi evidenti.

Ultimamente  ha cambiato pure l’Udinese con De Canio, che sta facendo discretamentente e, credo, riuscirà a portare in salvo i bianconeri.

Lotito, se potesse  non cambierebbe mai, ma una scossa andava data, e le due vittorie consecutive ottenute da Simone Inzaghi, ne sono la prova.

Berlusconi, terminata la pazienza, ha  deciso di cambiare Mihailovic con il suo pupillo Brocchi, la squadra non ha gradito, ma la vittoria arrivata a Genova, ha riportato morale, anche se, in questo caso è ancora presto per capire se sia stato un caso fortunato  o l’inizio di qualcosa di diverso.

Nel frattempo a Roma il caso Totti-Spalletti è imploso, e le conseguenze arriveranno con il distacco a fine  campionato dell’ultima bandiera del calcio italiano.

La  Nazionale azzurra si accinge a preparare la spedizione agli Europei di Francia con un allenatore con le valigie pronte per Londra e per di più rinviato a giudizio per frode sportiva e senza un giocatore fondamentale come Marchisio. Probabilmente, vinceremo gli Europei…

di Vanni Puzzolo

 

 

 

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