Puzzolo. Roma e Inter, viaggio all’inferno e ritorno: casualità o svolta?

La terza giornata di campionato non ha solo confermato lo strapotere della Juventus e l’ottimo livello raggiunto dal Napoli di Sarri, che si lamenterà forse troppo, ma insegna calcio.

La terza giornata stava per dare dei giudizi negativi sulle altre sue grandi del campionato che, sulla carta, hanno le potenzialità per contendere il secondo posto al Napoli, ( il primo posto mi sembra già assegnato), Roma e Inter.

La squadra di Spalletti, a fine primo tempo, era nella tempesta, e non solo metereologica, sotto per 1-2 con la Sampdoria all’Olimpico, sembrava già ridimensionata , e invece , la lunga sosta, quasi un ‘ora, (l’arbitro Giacomelli ha emulato il Collina nella famosa gara di Perugia),  ha ripresentato in campo una squadra rigenerata , con Totti in campo e’ tornato il sole e i giallorossi hanno saputo capovolgere il risultato, anche grazie ad un generoso rigore concesso a tempo scaduto dal promettente arbitro triestino .

Ora la Roma, passato lo spavento, potrà ritrovare il giusto morale e cercare di fare un percorso all’altezza delle ambizioni della società e del valore della rosa.

L’Inter a venti minuti  dal termine a Pescara, era sotto un treno, e De Boer  già crocifisso sulla strada di Appiano Gentile.

Anche valenti e saccenti opinionisti avevano già indicato Prandelli come probabile sostituto.

Poi l’olandese fa la mossa della disperazione, cambia tre giocatori in una sola volta , mette tre attaccanti e succede il miracolo: Icardi fa doppietta e ribalta il Pescara.

Viaggio all’inferno e ritorno.

In realtà l’Inter non aveva giocato male, anzi, aveva mostrato sintomi di miglioramento evidenti,  ma era sotto,e, senza due miracoli di Handanovic, il Pescara avrebbe fatto  il secondo gol, e l’Inter avrebbe sicuramente perso.

A mio avviso ancora l’Inter è  un cantiere aperto, troppi giocatori nuovi da inserire e troppo poco tempo per lavorare per il tecnico olandese, per poter dare giudizi definitivi.

Due certezze però ci sono: la squadra nerazzurra e’ composta da tanti buonissimi calciatori e ha una bocca di fuoco per l’attacco veramente da paura, la seconda certezza però è che la squadra è costruita male: troppi doppioni e l’ assenza di un regista basso e di un  buon terzino sinistro sono evidenti.

Ci vorrà pazienza, bisognerà dare il tempo giusto a De Boer , in fondo a Mancini il tempo è stato concesso, il tecnico olandese e’ stato catapultato in un campionato per lui sconosciuto a tre giorni dal suo inizio, e conosceva non del tutto la rosa a disposizione, quindi  mi sembra corretto dargli il giusto tempo per portare la sua idea di calcio, perché statene certi che non si adeguerà al calcio tipico italiano, perseguirà e proporrà fino in fondo la sua idea, e, dico io, anche giustamente, altrimenti non avrebbe senso averlo scelto.

L’Inter ha ottimi solisti, se diventerà squadra e saprà dotarsi di un gioco, quello che Mancini in 18 mesi non gli ha saputo dare, io dico che il secondo posto potrebbe non essergli precluso.

testo autoredatto da Vanni Puzzolo

 

 

 

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