Alla prima partita, l’Inter targata Olanda va a ko e tutti si sentono, giustamente, di dire la propria, su cause e motivi dell’inattesa sconfitta.
Modulo sbagliato, allenatore in confusione poco esperto del campionato italiano, giocatori lavativi e poco attaccati alla maglia, limiti oggettivi della rosa scaturita dal mercato.
Tutte le opinioni hanno diritto di cittadinanza, io però, da parte mia mi vorrei soffermarmi su due punti di vista diversi, ma, secondo me fondamentali.
L’Inter ha una condizione atletica ridicola, e ieri, ha perso soprattutto per quella.
Girare il mondo con tornee’ per fare cassetta e allenarsi poco e male, questo è uno dei grossi problemi, anche se, in verità, anche Juventus, Milan e Roma hanno fatto, chi più, chi meno, altrettanto.
L’Inter ha però cambiato allenatore 10 giorni fa, e con lui tutto lo staff, compreso di preparatori atletici che hanno preso atto, dai test, della scarsa condizione atletica e hanno, probabilmente , lavorato molto, appesantendo la squadra con carichi non smaltibili nel breve.
Questa potrebbe essere una giustificazione, ma ieri sera dopo aver sentito le parole sincere e crude di D’Ambrosio e i silenzi imbarazzati di Handanovic, ho capito una cosa: il problema dell’Inter e’ lo spogliatoio.
Chi sa di calcio sa che le fortune e le disgrazie di una squadra nascono lì dentro.
Mancano dei leader, Zanetti, evidentemente, pur frequentando là pinetina e pur avendo una carica importante, non incide, lo spogliatoio vive in anarchia, e la vicenda Icardi- Brosovic lo hanno reso esplosivo.
Sbagliato due anni fa consegnare la fascia di capitano a Ranocchia e poi di fatto epurarlo.
L’investitura di Icardi aveva un senso, giovane e destinato a rimanere a lungo, ma non leader.
Icardi ha minacciato di andarsene per tutta l’estate, ha accettato il corteggiamento del Napoli e ha costretto l’Inter ad accontentarlo con un mega contratto da 5 milioni di euro, ma questo ha indignato tutti, in particolare Brosovic che chiedeva un aumento, e non gli è stato concesso .
All’Inter manca un direttore autorevole, la proprietà e’ in Cina, i poteri esecutivi sono in Indonesia, Gardini non conta nulla e anche i vari dirigenti sono solo contorno.
Icardi andava ceduto, perché era destabilizzato e ha destabilizzato l’ambiente, se qualcuno avesse avuto le ” palle” per prendere tale decisione, forse avrebbe avuto l’autorevolezza giusta per farsi rispettare dai giocatori che in mancanza di una guida, diventano anarchici.
Una guida autorevole potrebbe essere anche quella dell’allenatore, ma Mancini se l’era giocata anno scorso con tutti i suoi cervellotici cambi continui di moduli e di giocatori, al punto che mi risulta che nessuno si sia strappato i capelli quando se n’è andato, anzi, e De Boer e’ appena arrivato e i miracoli non li sa fare.
Guardate il Chelsea, Conte appena arrivato ha parlato da leader, ha detto ai giocatori “preparatevi alla più brutta estate della vostra vita” , degli 11 di anno scorso, per ora, ha aggiunto solo Kantè , ma ha aggiunto soprattutto il suo spirito, non a caso vince al novantesimo, vince in rimonta, e i giocatori lo seguono in tutto e per tutto.
L’Inter ha ottimi giocatori, da potersi giocare il terzo posto con Napoli e Roma, ma va sempre in difficoltà perché non è squadra organizzata e perché il problema originale non è mai stato risolto.
I difensori sanno solo difendere, e il gioco non nasce mai fluido, perché manca un play basso, ( Banega non lo è) , Mancini ha affidato il centrocampo a Medel e Melo, Kondobia ha movenze troppo lente e porta sempre palla, ma nessuno ha ancora pensato di prendere un Diawara, un Paredes, un Jorginho, ovvio che il gioco non scorra mai, e che non si facciano mai tre passaggi consecutivi e che di palle gol ne arrivino sempre meno.
Se De Boer e’ un buon allenatore lo scopriremo a febbraio, perché ci vogliono almeno quattro mesi per assemblare una squadra, sempre che lo spogliatoio, diventi un po’ più grande
Vanni Puzzolo