Puzzolo. L’esonero di Mancini getta l’Inter nel caos, quasi 2 anni di lavoro buttati. Ma era inevitabile, la sintonia non c’era più e l’allenatore ha i suoi demeriti. Comunque l’Inter cinese parte con troppa confusione

Mazzarri, a sinistra, con Mancini. Il cambio era andato in scena nel novembre 2014
Mazzarri, a sinistra, con Mancini. Il cambio era andato in scena nel novembre 2014

Anzitutto chiariamo un concetto: Mancini è stato esonerato.

La formula di risoluzione consensuale viene usata solo perché, a livello economico,  è stato trovato un accordo con il pagamento del 50% delle sue spettanze, ma Mancini non voleva andarsene, quindi è stato allontanato per volontà unilaterale della nuova proprietà cinese.

L’Inter cinese comunque parte male, con troppa confusione, poca chiarezza.

Seppur socio di minoranza, Thohir rimane presidente e determina, il management rimane tutto in carica, seppur tutti in scadenza di contratto, mentre la proprietà cinese sembra volersi affidare e fidarsi di  altri manager e procuratori legati a sè .

Sia chiaro, nulla di strano che, arrivando una nuova proprietà, questa si voglia affidare a persona di sua fiducia, la cosa strana però è che mantiene in carica la vecchia e si fida di altri.

Detto questo, l’esonero di Mancini mi è parso inevitabile e pure sensato.

Mancini pretendeva di rinnovare il contratto di altri due anni a cifre importanti, inserendo una clausola in base alla quale doveva avere voce in capitolo nel mercato, voleva una penale importante in caso di esonero e rifiutava, al tempo stesso, penali in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati, come spiega bene la Gazzetta dello Sport.

Temo che Mancini viva in un altro tempo o che sia rimasto alla Premier e del City.

In Italia non esiste nessun allenatore che abbia voce in capitolo determinante sul mercato, nemmeno Allegri.

Nessun allenatore oggi può pretendere di determinare il mercato, e, dico io, meno male. Certo l’allenatore suggerisce, consiglia e la società,  nel limite del possibile, cerca di accontentarlo, ma non esiste che l’allenatore determini.

Spesso  e volentieri gli allenatori si intestardiscono a volere portare sempre dietro i giocatori che hanno avuto nelle altre squadre, questo spesso è negativo e crea problemi.

Le società ora hanno scouting all’avanguardia e mi sembra giusto che siano i responsabili dell’area tecnica a scegliere certi giocatori e poi a prendersi le responsabilità.

Chi pensate abbia visto e scelto Pogba? Conte? O Paratici e il suo egregio scouting?

Neanche un allenatore super vincente come è stato Ancelotti o Allegri può pensare di determinare il mercato. E poi diciamocelo chiaro, il ritorno di Mancini all’Inter non è stato così ricco di risultati, di vittorie, o di obiettivi centrati, e il primo mercato di gennaio, fatto interamente da Mancini, è stato un fallimento  completo e ripudiato interamente l’anno dopo.

Quindi la sua parte di fiducia l’aveva pure avuta e se l’era giocata.

Solo in Inghilterra esiste il manager con compiti di allenare e gestire il mercato, da noi questo ragionamento non attecchirà mai.

I contratti poi è  da un pezzo che vengono fatti con una parte variabile, mi sembra normale che la proprietà voglia mettere penali in caso di obiettivi mancati.

I proprietari magari capiscono di calcio meno di Mancini, però la squadra allenata da lui in questi due anni non ha mai giocato bene, non ha mai avuto un gioco, nè dato l’idea di squadra in percorso di crescita.

Se invece la proprietà si è basata sui risultati del precampionato, allora ha sbagliato, perché queste tournée demenziali, fatte solo per fare cassetta, sono sicuramente deleterie per i giocatori e l’allenatore che circumnavigano il mondo, si allenano poco e giocano con climi assurdi, ecco di tutto questo  chiederne conto a Mancini mi sembra sbagliato.

Anche se è normale che la proprietà cinese non abbia piacere di fare figure barbine come quelle fatte con il Tottenham e  il Bayern, e Mancini non aiuta quando dichiara dopo l’1-6 , “La squadra nel primo tempo mi è piaciuta…”.

Mancini forse si è tolto un peso, forse non credeva più nel progetto cinese, forse la stessa proprietà non aveva più fiducia in lui, ma ricordo che solo 15 giorni fa gli aveva assunto l”ennesimo collaboratore, Gregucci, allenatore di prima categoria, e che ora tutto il suo numeroso staff verrà gioco forza smantellato con un grosso dispendio di risorse per la società.

Insomma penso che Mancini se la sia un po’ cercata, al momento l’Inter non ha venduto nessuno dei big e ha preso 4 giocatori importanti, la squadra, a mio avviso, e’ in grado di competere per il secondo posto alla pari di Napoli e Roma, tutte queste lamentele per il mancato arrivo di Tourè a me è sembrata esagerata e ha, probabilmente, infastidito la proprietà.

E’ già accaduto a Mancini di aver provocato il suo allontanamento nella sua prima esperienza all’Inter, e poi essersi pentito, ma Moratti non torno’ indietro e assunse Mourinho, e sappiamo tutti, come andò.

Diciamo che l’arrivo dell’olandese De Boer, perlomeno, è di buon auspicio, io sarei contento di vedere l’Inter giocare finalmente bene a calcio, se questo accade, le probabilità di centrare gli obiettivi aumentano.

Vanni Puzzolo

 

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