L’altra sera guardo Chievo-Napoli, sul finire della partita mi chiama Vanni Zagnoli, mi chiede la conferma dei voti. Ha piacere di confrontarsi con me, per sicurezza. Perchè è vero che la tv dà tutto, però 4 occhi vedono meglio di due. Dallo stadio in genere evita, a meno che proprio sia di notte o comunque abbia tempo o un dubbio.
Avevo visto tutta la gara e con attenzione, per cui mi presto volentieri e anzi lo farò ancora. Anche se a me non piace dare voti, materia troppo soggettiva e opinabile ,.
Tengo conto delle prestazioni dei singoli, delle performance , ma anche della loro utilità che hanno portato alla squadra, indipendentemente dal risultato poi conseguito.
Vanni mi elenca i suoi, i dico i miei, ovvio che poi lui faccia di testa sua.
Ho scoperto che i miei parametri sono diversi da quelli, altrettanto rispettabili dei giornalisti professionisti.
I loro parametri sono semplici,. Se hai vinto, la squadra prende quasi tutte sufficienze piene, qualche sette, raramente insufficienze, e ovviamente il voto dell’allenatore è sempre sette.
A quelli che hanno perso, a parte rare eccezioni, il voto è cinque, difficilmente quattro, allenatore compreso, perché dovete sapere che i giornalisti sanno che i giocatori i voti li guardano, eccome se li guardano, e sanno benissimo che urtare la suscettibilità di un calciatore per un quattro significa non avere più interviste o soffiate sulla formazione o sugli spifferi dello spogliatoio.
Tutto questo accade per gli inviati che non vivono il quotidiano o la città, molto peggio accade per i poveri cronisti locali che, dovendo poi vederli tutti i giorni, hanno veramente timore di dargli delle insufficienze perché sanno che poi se li ritrovano a tu per tu e, a volte, potrebbe capitare anche di avere un confronto troppo fisico….
Io, invece, ho la fortuna di non essere un giornalista, e di essere uno spirito libero, vedo la partita con occhi diversi, non riconduco tutto al risultato, lo stesso non mi condiziona.
Il Chievo l’altra sera ha ben giocato, Cesar e Gamberini sono stati bravi, hanno contenuto il miglior centravanti del campionato, uno dei primissimi al mondo, il Napoli ha vinto perché è più forte, Meggiorini non ha fatto gol, ha tirato poco, ma ha corso tantissimo per la squadra, si è sacrificato in marcatura su Jorginho, ha dato tutto, perché non gratificarlo anche se la sua squadra ha perso?
Mi è stato detto, giustamente, i giornalisti hanno parametri diversi, non possiamo discostarci dalla media nazionale, ed io ho risposto, ecco perché io i voti non li guardo mai, e, soprattutto se la partita la vedo, mi fido di quello che vedo.
di Vanni Puzzolo
(Vanni Zagnoli) Ho chiesto di proposito io a Vanni Puzzolo di raccontare com’è andata e come andrà. Nelle redazioni ampie, come nei quotidiani sportivi, l’inviato sul campo si confronta con l’inviato accanto a lui, dello stesso giornale o di altre testate di pari livello. Io allo stadio mi confronto con mia moglie, magari con amici – e ne ho tanti -, comunque mi piace prendermi anche rischi, anche andare controcorrente ma voglio essere sicuro.
Non perchè chissà che cosa, ma per amor di verità, di equilibrio.
Niente soffiate, niente interviste esclusive, nulla. Semplicemente, come accade a grandi firme o comunque ai redattori dei grandi quotidiani, mi fa piacere mantenere un rapporto personale privilegiato con vari personaggi del calcio.
Vanni è un grande conoscitore di calcio e un pensatore libero, io ho l’obiettivo di centrare la media nazionale. Quella significa amore di verità. Rispetto, di tutti. Se i calciatori o i colleghi giudicassero certi miei articoli, mi darebbero un 4. Perchè non è detto che tanti dati, tanta cronaca piaccia.
Come non è detto che un mio commento sia centrato.
Con Vanni riprenderemo il discorso domani, sul mio commento di stasera su Bologna-Inter.
Intanto, grazie a Vanni Puzzolo.
Con cui mi confronterò volentieri.
Certamente il Chievo è stato molto inferiore al Napoli e nei suoi voti questa superiorità della squadra di Sarri non era evidente.