Lo aveva detto chiaro alla prima conferenza stampa azzurra:” voglio una squadra che renda orgoglioso il popolo italiano”.
Lo aveva detto nell’ultima conferenza stampa, prima di centrare la qualificazione agli Europei di Francia ” voglio atteggiamenti di attaccamento alla maglia azzurra, dentro e fuori dal campo”.
Berardi e Insigne, probabilmente consigliati dai club, preferirono abbandonare il club azzurro, avevano un po’ di “bua” secondo i canoni di Conte, poca roba, avrebbero potuto rimanere , il ct non apprezzo’ e oggi lo ribadisce:” Insigne e Berardi fuori per scelta tecnica, non basta fare qualche gol per meritare la maglia azzurra”.
Conte ha parlato di etica, lo fece pure Prandelli che istituì pure un codice etico, ma spesso non lo applicò e si capii che era etico e non lo era…in base all’importanza dei giocatori.
Viene convocato, a sorpresa, De Silvestri, alla prima apparizione dopo un lungo infortunio, ma Conte spiega :” con noi si è rotto un ginocchio, perché non avrei dovuto chiamarlo?”
Ecco questo è il codice etico di Conte:” porta aperta per chi porta – via per la porta aperta per chi non porta”. Inteso come entusiasmo e attaccamento.
“Servono valori straordinari per questa maglia, indossare l’azzurro non deve essere né un fastidio, né una formalità, ma solo e sempre un onore”, queste le altre parole di Conte alla odierna conferenza stampa.
E per dare ancora meglio l’idea di come si cimenta un gruppo, oggi è arrivato un no anche per il Papa: la Nazionale era stata invitata alla messa che il Pontefice dirà allo stadio di Firenze, ma l’invito era solo per 15 rappresentanti della comitiva azzurra, per ovvi motivi di posto, ma Conte, una volta constatata l’impossibilità di fare partecipare tutti, ha preferito declinare l’invito.
Anche così si costruisce e si amalgama una squadra.
Testo autoredatto da Vanni Puzzolo