” Ilcalcio-mercato mi annoia, preferisco parlare di calcio” queste le parole di ieri sera di Sarri, tecnico del Napoli, che non è mai banale nelle risposte.
Capisco i media che ci sguazzano, i giornali sportivi, in crisi esistenziale, durante il periodo di mercato riprendono vigore, le trasmissioni sul mercato impazzano, ognuno spara le ” sue bombe”, il busines aumenta,
i tifosi sognano, e quindi il mercato si deve fare.
Quello che da anni gli addetti ai lavori ripetono, dagli allenatori, agli agenti, ai giocatori, non viene minimamente preso in considerazione, il nostro parere non conta nulla, in Lega discutono e litigano solo sui proventi tv il resto non interessa a nessuno.
” Il calcio-mercato lo ritengo antisportivo, quello che viene fatto in un mese, si potrebbe fare nell’ultima giornata di mercato” . È’ sempre Sarri a parlare.
Da vecchio procuratore-agente, da persona che ha fatto non meno 40/50 sessioni di calcio-mercato, dal vetusto Gallia a Milanofiori, per passare a Forte Crest, poi anche Como nella stupenda Villa D’Este, poi il solito Hilton, e poi l’era degli Ata Hotel di Ligresti, li ho vissuti tutti, e penso di poter affermare tranquillamente: Sarri ha ragione.
Un mese di mercato aperto e’ deleterio per tutti, a parte per gli hotel e i ristoranti di Milano , ogni settimana si imbastiscono trattative che non vengono concluse e che puntualmente dopo una partita di campionato vengono sistematicamente cambiate o annullate.
Il calcio è zero razionalità, zero programmazione, solo isteria del risultato , un palo esterno , un rigore, un gol annullato cambia tutto.
Quello pensato fino al sabato il lunedì non conta più, le valutazioni vengono cambiate per ogni partita, senza parlare degli allenatori che cambiano, un mondo dove la coerenza non esiste, un giocatore ceduto il sabato , diventa incedibile dopo una partita fatta bene o dopo un gol realizzato , insomma per dirla volgarmente: un mondo di matti.
Noi agenti dobbiamo promettere ai giocatori un trasferimento che , se arriva, arriva un’ ora prima del gong, oppure una posizione stabile in squadra che poi nell’ultima ora muta, perché la società pensava di vendere tizio, e prendere caio, invece è accaduto il contrario e così il giocatore da incedibile deve fare le valigie.
Pure la regolarità del campionato risulta compromessa, un giocatore gioca tre volte contro una squadra, altri nemmeno una, un giocatore si trova a dover fare il suo dovere contro una squadra che domani diventerà la sua, ma che potrebbe esserne comunque condizionato e il tutto per un mese.
Un allenatore che deve lavorare tutto il giorno non solo a livello fisico ma anche psicologico si ritrova con giocatori che hanno la testa da tutta altra parte.
Floccari ha chiesto di essere ceduto al Sassuolo, non si sa ancora a chi, ma Di Francesco ha dovuto escluderlo dai convocati perché non riteneva avesse la testa giusta per giocare.
Insomma un mese di mercato aperto genera disastri a tutti, vantaggi a ben pochi , ma ovviamente il mercato non si tocca…the show must go on
a cura di Vanni Puzzolo