Puzzolo. Il calcio piange Bronzetti, forse l’ultimo vero mediatore: i suoi Palloni d’oro. Si nascondeva nella toilette di un albergo per mandare un messaggio decisivo per una trattativa

Ernesto Bronzetti, 69 anni, l'ultimo mediatore ci ha lasciato
Ernesto Bronzetti, 69 anni, l’ultimo mediatore ci ha lasciato

BRONZETTI, DA RADUCIOIU AI PALLONI D’ORO.

Quando ci si sveglia la mattina con certe notizie subentra un senso di disagio e quasi di rassegnazione.

Se viene a mancare una persona che ha scandito trent’anni di professione, il “dopo” non può più essere lo stesso.

Il nome di Ernesto Bronzetti per il grande pubblico potrebbe essere secondario rispetto ai grandi nomi che hanno scritto la storia recente, ma per il piccolo grande mondo del calciomercato è stato un punto di riferimento.

I dirigenti se lo tenevano stretto perché sapevano che qualunque trattativa, anche la più inverosimile, nelle sue mani poteva trasformarsi in una missione possibile.

La mia amicizia con “Ernestino”, lo chiamavamo tutti così, risale a trenta anni fa, lui era già un direttore sportivo affermato , si barcamenava nei meandri dell’allora serie C, era alla Ternana e faceva coppia con l’altra volpe del deserto, l’allenatore Tobia, erano gli anni ’80.

In seguito a disavventure personali e con la giustizia sportiva, decise di lasciare l’Italia negli anni ’90  e si trasferì a Madrid, senza sapere né lingua e senza avere un’idea fissa di come campare.

La folgorazione gli venne un giorno quando seppe da radio calcio che il presidente dell’Espanol voleva un giocatore che era al Milan, il rumeno Raducioiu, l’unico contatto che vantava al Milan era l’amicizia con Braida.

A lui però piaceva improvvisare e buttarsi, e così si propose per fare il mediatore di quell’acquisto, promise  addirittura al presidente che lo avrebbe portato dal primo ministro italiano che era Berlusconi.

Ando’ di lusso, Braida lo fece ricevere a palazzo Chigi e con tutti gli onori, l’acquisto fu perfezionato e lui cominciò la sua nuova leggenda: intermediario per tutte le trattative Spagna-Italia.

Questa storia è’ autentica e me la raccontò Ernesto quando mi ospito’ a Madrid a casa sua, una abitazione bellissima proprio sopra la gran via.

Divenne così il lasciapassare che poteva consentire a qualunque operatore di saltare una fila di mesi per accedere alla scrivania dorata di Florentino Perez

Era  anche un uomo che sapeva riconoscere lo sforzo di chi trascorre ore e ore alla caccia di una notizia. Per molti giornalisti di mercato era un totem da venerare, il numero di telefono da comporre nel momento della semidisperazione.

La sua risposta non era sempre un titolo, ma spesso evitava un inciampo pericoloso.

Mai data una “storta”, come si dice in gergo, almeno a quelli con cui era riuscito a costruire un rapporto negli anni.

In breve tempo divenne pure amico del leggendario Jesus Gil, faraonico presidente dell’Atletico Madrid. Poi il libero accesso alla Casa Blanca, nella persona del quasi onnipotente presidente Florentino Perez.

In una ventina d’anni, Bronzetti ha partecipato al trasferimento di molti palloni d’oro: Kakà, Cannavaro, Ronaldinho, Ronaldo, Figo, Rivaldo, Zidane e Stoichkov.

Eppure per gli amici veri aveva sempre un’attenzione in più, era capace di nascondersi nella toilette di un albergo per mandare un messaggio decisivo per il destino di una trattativa o di un titolo di giornale, avrebbe utilizzato qualsiasi mezzo lecito per portare a termine una missione.

Una delle ultime è finita nella maniera sbagliata, ma Ernestino lo sapeva dall’inizio: non è riuscito a convincere Carlo Ancelotti ad accettare il clamoroso e romantico ritorno al Milan nell’estate scorsa.

Poi si è buttato anima e cuore nell’ultima vera mission impossible, quella di provare a sconfiggere un male che lo stava divorando da tempo. Ma in certi momenti non basta essere il numero uno dei negoziatori.

Se n’è andato il primo febbraio, il 31 gennaio chiudeva il mercato, forse era riuscito nella sua ultima mediazione, rinviare l’appuntamento con la morte a fine mercato.

Ciao “Ernestino” r.i.p.. Se quando verrò pure io avessi bisogno di un intermediario per valutare dove devo finire, beh, sarei lusingato di essere rappresentato da te, otterrei sicuramente una più che dignitosa sistemazione.

a cura di Vanni Puzzolo

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