Degli ottant’anni che compie oggi, Gazzoni gli ultimi dieci li ha passati in trincea.
Prima si è difeso, è retrocesso, è fallito, ma da qualche mese è passato al contrattacco.
Nel 2005 calciopoli costò al suo Bologna la retrocessione e patì personalmente il default e l’accusa di bancarotta fraudolenta, con assoluzione in seguito.
“Sono stati anni di paure, rinunce e umiliazioni, di gente che quando mi vedeva si girava dall’altra parte”, ha detto pochi giorni fa l’ex re Sole.
Il 24 marzo la Cassazione ha reso possibili i ricorsi di parte civile nei confronti di Giraudo, Moggi, dei fratelli Della Valle, di Sandro Mencucci, dell’arbitro De Santics e della Juventus e della Fiorentina.
Pure l’Atalanta ha avanzato richiesta di risarcimento, mentre Brescia e Lecce hanno desistito.
La somma di 113 milioni è l’insieme dei danni personali, dei danni per il dissesto alla finanziaria di famiglia, del mancato introito per la vendita del Bologna, costretto a venderlo a 1 euro, e del fallimento della finanziaria che alimentava il Bologna, la Victoria S.p.A .
L’Atalanta ha avanzato richieste risarcitorie per 90 milioni comprensivi di interessi e svalutazione.
Ovvio che pure questa, come tantissime cause risarcitorie, finirà in transazione. Come ha sempre detto scaramanticamente Gazzoni, auspica di arrivare vivo alla sentenza finale, fatto che, visto i tempi della giustizia italiana, è tutt’altro che scontato.
La cosa singolare è che Agnelli alla assemblea dei soci ha annunciato di non aver accantonato nessuna cifra, segno questo di grande spavalderia o di incoscienza.
C’è ora molta curiosità per vedere come si muoverà la Figc di Tavecchio, perché la Cassazione ha autorizzato pure la Federazione a chiedere i danni, mentre pende ancora la richiesta di risarcimento danni, ai più sembrata sempre molto temeraria, inoltrata a sua volta dalla Juventus alla federazione reclamando i danni subiti per calciopoli.
Staremo a vedere.