Domina la Spagna.
Dopo i fasti della doppietta Europeo-Mondiale, con la “Rocha” di Del Bosque, la Spagna rischia di centrare un clamoroso poker con le squadre di club.
La finale Champions di Milano vedrà protagoniste le due squadre di Madrid in una avvincente e spettacolare rivincita della finale di Lisbona del 2014 , vinta dai Bianchi di Ancelotti, e sfuggita a Simeone all’ultimissimo minuto.
Questa sera le due semifinali di Eupopa Leguepotrebbero fare scaturire un altro derby spagnolo fra Siviglia, già vincitrice delle ultime due edizioni, e il Villarreal che parte avvantaggiato dall 1-0 dell’andata nella sfida di Liverpool.
Sarebbe un record, a memoria, ma non credo di sbagliare, mai una nazione ha piazzato quattro squadre che si contendono in finale le due coppe più prestigiose.
Un segnale chiaro della superiorità del calcio spagnolo in questo periodo è delle difficoltà di tutte le altre, le inglesi in particolare, che pur vantando il campionato più ricco del mondo,non riescono a portare squadre in finale da diversi anni.
Mi soffermo sul tema del giorno: Cholismo? Guardiolismo o ? O anche Ranierismo?
Si dice che tutte le strade portano a Roma, io potrei affermare che ci sono tanti modi per arrivare alla vittoria, tante filosofie, nessuna ha il predominio sulle altre, anzi tutte hanno diritto di cittadinanza.
Sacchi diceva che se giochi bene è più facile vincere.
Vero, però è altrettanto vero che spesso capita che una squadra gioca meglio dell’altra, ma perde, succede.
E’ successo al Bayern l’altra sera, o meglio non ha perso , ma in finale è andato l’Atletico Madrid, che palesemente ha giocato peggio.
Lo stesso Sacchi però, ammiratore di Guardiola , e del dominio del campo e del gioco, ha dovuto ammettere, in qualità di opinionista di Mediaset, che Simeone fa un gioco non spettacolare ma produttivo.
Anni fa avrebbe ripudiato in totale questo tipo di gioco, ritenuto vecchio e speculativo, ma di fronte all’evidenza di fatti ripetuti ( l’Atletico Madrid, ha vinto la Liga due anni fa, la contende anche quest’anno alle due super potenze spagnole, e centra la seconda finale in tre anni), ma ora ha attenuato il suo integralismo, ha corretto il tiro, il gioco di Sìmeone non è vecchio, non è catenaccio, ma l’esempio di una squadra unita, amalgamata, che gioca con la bava alla bocca , che da il 200/100 di quello che può dare, e che trova fame e motivazioni straordinarie e quindi riesce spesso a centrare gli obiettivi, vedete come cambiano i giudizi?
La fortuna uno se la deve meritare, e te la devi andare a cercare, altro concetto caro a Sacchi…
La verità è che il calcio non è matematica, solo in un campionato, come in un giro d’Italia, alla lunga vince il migliore, nelle competizioni europee incidono sempre tanti e troppi fattori : stato di forma , infortuni, sorteggi, episodi fortunati, arbitraggi, non a caso si sta ripetendo il sortilegio che nessuna squadra riesce a centrare il bis da quando si chiama Champions Legue.
Io ad esempio cambierei la regola dei gol in trasferta, una regola vetusta del 1967, nata per evitare le barricate fuori casa, ma ormai le squadre si sono evolute e far decidere eliminazioni solo per questa regola anacronistica premierebbe, a me sembra sbagliato, premierei più il merito, in caso di parità si dovrebbe andare ai supplementari e ai rigori e chi è più forte va avanti.
Si può vincere in tanti modi, Ranieri lo ha insegnato.
Era ritenuto un vecchio perdente di successo, il suo calcio superato e dileggiato, in particolare dal ” Number One ” e poi succede il miracolo Leichester dove tocca tutti i tasti giusti e ottiene la ” bomba esplosiva ” , questo per dire che chi cerca continuamente di spiegare il calcio è destinato a ricredersi, di continuo.
Vanni Puzzolo