Serve la pazienza di Pellielo per resistere alle provocazioni.
Sapete che ho l’abitudine di pensare, di mangiare, di scrivere la notte e allora fornai, baristi si divertono a prendermi in giro.
Uno lavora in sala giochi, in una delle sedi del Macao, a Reggio, prendeva in giro tanti e in particolare me. E poi dice: “Non mi citare mai, mi raccomando”.
Un coglione completo, un discreto comico. Di quelli che prendono in giro sottilmente, lo faceva anche con Abramo Orlandini, l’ex maggiordomo di Vittorio Sgarbi.
Meglio non vederlo più.
Esperienza più fresca. Uno apre un bar di notte, mi offro di intervistarlo, di realizzare un servizio e lui per tre volte con quella faccia così, da comichetto, da stupidotto: “Ma nessuno si incazza mai molto, di fronte alla tua richiesta di intervista?”.
Entra la barista. “Lui dopo ti fa un servizio…”. Inteso come doppio senso.
E poi allusioni boccaccesche. Un imbecille completo. Uno con cui non si può parlare seriamente, ma in fondo il motto è: “Questa è casa mia, io dico quel che voglio”.
Mi spiace per chi lavora con lui, onestamente.
E’ gente da evitare, semplicemente, accuratissimamente. Con grandissima attenzione.