Su Prima Pagina Modena, di sabato, con ritocchi successivi.
di Silvia Gilioli e Vanni Zagnoli
Nel giornalismo si vive spesso di interviste, magari banali, ma di interviste e allora il ruolo dell’addetto stampa è chiave, subissato di richieste. Si può chiamare responsabile delle relazioni esterne o capufficio stampa (talvolta di se stesso), oppure media manager, ma il ruolo è uguale, tutt’al più cambia il numero e il ruolo dello staff. Si vive di interviste anche di chi fa da filtro e in questo caso i colleghi schermano se stessi, nel senso che il loro ruolo è per definizione dietro le quinte e allora neanche avrebbero voluto che si parlasse di loro.
Lo sport modenese da questo lato è all’avanguardia.
LE TRIADI DI SASSUOLO E CARPI. Le due società di serie A sono attrezzatissime, con tre addetti ciascuna. Massimo Pecchini, 50 anni, borettese, abita a Cavriago. Nasce nel marketing, aveva lavorato con fantasia nel Brescello, da metà anni ’90, inventandosi la sponsorizzazione Fiat per lo storico derby della Reggiana. Ha lavorato al Modena, poi a Trc nel marketing, è ritornato come capo ufficio stampa. Non è giornalista, al contrario dell’altro Massimo, Paroli, che abita al di là del Secchia, al pari del presidente Carlo Rossi. Con la serie A, la famiglia Squinzi ha valorizzato il dg Giovanni Carnevali, che di fatto è capoarea e richiede la massima selezione nelle interviste.
Così, per esempio, Remo Morini è stato delegato a responsabile delle relazioni con i tifosi.
A completare l’ufficio c’è Chiara Bellori, che si occupa dei social. E’ il volto e la voce del tg neroverde, davvero buca lo schermo, con ritmo e fascino. Tre anni si laureò in management internazionale, con 110 lode, discusse la tesi sulle sponsorizzazioni in ambito sportivo.
Nel telegiornale del Sassuolo, la voce è di Paroli, già esperto di motociclismo per Rtl 102,5.
I tre lavorano appieno con le partite interne o allo stadio Ricci, per le conferenze stampa. Nel dopopartita, Pecchini segue l’allenatore Di Francesco, Paroli e Bellori registrano le dichiarazioni dei calciatori, per evitare fraintendimenti.
Il lavoro è molto più complesso di quanto appare pubblicamente. C’è un discorso di pianificazione, di strategia, un lavoro al seguito e vicino alla squadra e ai dirigenti.
LA TRIADE CARPIGIANA. A Carpi da inizio campionato è sbarcato Fabrizio Cometti, 37enne brianzolo, con fidanzata a Verona. E’ il giornalista più puro, fra gli addetti stampa delle società sportive di primo piano a Modena. Iniziò a Il Giorno, con molti servizi per le pagine lombarde, poi l’esperienza a Il Nuovo, sito internet nazionale, a Controcampo, la versione cartacea della trasmissione sportiva di Italia1. Cometti ha lavorato alla Gazzetta dello Sport, sul calciomercato, poi a Sky. Quattro stagioni fa la svolta, al Verona, con Sean Sogliano. Con l’Hellas aveva puntato sulla radio, proponendo strategie di comunicazione. In estate ha lasciato e poi ha seguito il ds in biancorosso. Ogni giorno percorre 70 chilometri per venire al lavoro, segue la squadra assieme a Enrico Ronchetti, ex firma de Il Resto del Carlino, ingaggiato dall’ex ds Cristiano Giuntoli con l’approdo in serie B. Fra i due si colloca la professionalità di Stefano Gozzi, 51 anni, modenese, già capufficio stampa del Modena, volto di Antenna1 prima dell’ingresso nel gruppo di E’ Tv. Gozzi ha lavorato anche a Sky, da anni si occupa della comunicazione per il comune di Formigine.
VETERANO DEL MODENA. Francesco Iacopino è il responsabile delle relazioni esterne della società canarina, dalla scorsa stagione è affiancato dall’irpino Antonio Vistocco, giornalista ex freelance. Classe 1941, Iacopino media, si batte per evitare le interviste telefoniche, per evitare che i testi possano dare adito a situazioni spiacevoli per la società. Una strategia applicata ormai da tutti i club di serie A, con eccezioni magari per la grande stampa nazionale.
Iacopino si occupa pure della segreteria, è una firma a 360°, storica, per il calcio italiano. Vistocco ha rivelato Francesco Prandini, già collaboratore de Il Resto del Carlino.
FREELANCE NEL VOLLEY. Il quadro dei professionisti è completato dai due nelle società geminiane di pallavolo.
In campo maschile è alla seconda stagione Gian Paolo Maini, classe ’79, con incarichi anche di marketing. Maini è stato volto di E’ tv Antenna, accanto a Stefano Ferrari, ha una rubrica sportiva su Modena radio City, conduce la trasmissione del sabato calcistico su Teleargento e Telestudiomodena, è direttore del sito parlandodisport.it, coadiuvato da Andrea Lolli. E’ addetto stampa a Castelfranco e a Castelvetro, lavori svolti la mattina, mentre al pomeriggio si dedica allo sport. Ha rivelato Filippo Marelli, ora a Trc, dopo un decennio anche di marketing per il club gialloblù.
Nel femminile, in estate era entrato Stefano Ferrari, ma ha lasciato a Lolli, per concentrarsi sul lavoro a Trc Bologna e con il Corriere dello Sport-Stadio. Così ha ripreso il suo posto Andrea Lolli, da questa stagione conduttore del tg sportivo quotidiano su Tvqui.
Occorre sottolineare la differenza di funzione. Nel calcio di serie A anche le testate nazionali faticano a ottenere interviste esclusive, salvo proprio presentarsi a Sassuolo e per non più di un quarto d’ora, slegato dalle conferenze stampa o dai momenti in mixed zone o pubblici. Nel volley c’è invece bisogno di incentivare la comunicazione di uno sport che necessita di spazio sui media nazionali tradizionali.
Da rimarcare l’impronta squisitamente giornalistica di Cometti, che propone o contropropone argomenti accattivanti anche a stampa nazionale, evitando magari di concentrare l’attenzione sul classico ex, per i media della città avversaria.