![Marco Nosotti, 56 anni, è modenese di Formigine. Per sky segue il Milan, la nazionale, e talvolta le squadre emiliane](http://vannizagnoli.altervista.org/wp-content/uploads/2015/11/41ffd4ba94ca4f5d9702db5fe74531d7-300x245.jpg)
di Vanni Zagnoli e Silvia Gilioli
Era inverno, una partita interna del Sassuolo, direi con il Torino, stavo benevolmente chiacchierando con Marco Nosotti. Era a Reggio per passione, non per servizio, quando un personaggio più realista del re lo chiamò. “Marco, vai dal mio collega che ha bisogno”.
Era indispensabile quella tecnica di comunicazione per allontanarmi il volto di Sky. Perchè magari a parlare intensamente con noi Nosotti si sarebbe infastidito, gli avremmo guastato il pomeriggio.
Il Noso non aveva problemi, anzi era in relax, ma c’era chi temeva per il suo tempo libero. Tutto questo per dire che c’è chi è davvero molto zelante, al punto da trattare un giornalista sportivo come una star, da preservare, da allontanare dai disturbatori. Da un collega che è pure blogger e magari viene scambiato per stalker.
Ma il Noso ha capito perchè ha la stessa passione per il confronto, il sorriso, la battuta. Marco Nosotti, classe 1959, ex portiere, anche del Sassuolo, è uno dei volti più noti della tv satellitare. Anche tra i più amati per quel suo body language sempre efficace.
L’abbiamo intervistato a lungo, due diversi video, per un totale di quasi 20’, sulla sua storia. Più avanti trascriveremo, forse, intanto lo raccontiamo improvvisando, come fa lui.
Marco ha fatto teatro, è davvero un attore, modula la voce, sorride ha questa tonalità profonda, questa intonazione poco emiliana ma tanto professionale. Agita il capo, ogni tanto, si concentra, resta nei tempi. I testi sono molto curati, ogni tanto è come fossero pieces teatrali, soprattutto quando parla del Milan o della nazionale. Adesso è a Coverciano, con Alessandro Alciato. Dopo la trasferta azzurra in Belgio si ritroveranno per la nazionale a Bologna.
Noso è spesso a Milanello, nel tempo libero però torna volentieri a seguire il Sassuolo, meno il Modena o il Carpi, anzi da quest’anno lo vediamo anche al Braglia, per i biancorossi.
Noso tifa contemporaneamente Modena e Sassuolo, presenta regolarmente gli eventi pubblici di entrambe e nessuno obietta. A noi, invece, capita di essere definiti di parte, solo perchè seguiamo più i neroverdi.
In fondo anche Nosotti è di parte, perchè stravede, come noi, per lo sport emiliano. Siamo convinti che abbia simpatia per il resto dello sport in regione, lo ricordiamo anche al Dall’Ara, a Cesena. Forse c’era anche a Piacenza, nel 2002, per l’ultima serie A biancorossa, allora però ignoravamo questo attore mancato, prestato allo sport.
Perchè Nosotti a tratti è un cabarettista, un caratterista. Ormai viene prima il personaggio televisivo dell’uomo, una buona pasta d’uomo. Un uomo normale, ancora, al di là della popolarità.
E allora in fondo è normale che lo chiami Noso anche il figlio Giulio, 18enne conosciuto a Sassuolo-Villarreal, nel palco adiacente al nostro. Manca giusto di vedere la figlia Margherita, 15enne.
Chissà se ha delle fan personali, nel dubbio le chiamiamo nosottine. O nosotte?
Il dubbio può venire, in effetti.
Nel dopo trofeo Tim, a Reggio, siamo stati testimoni di una situazione buffissima. Un signore accreditato per chissà quale testata e con chissà quale incarico continua a sorridere e a fare domande a Marco. Lo chiamava Nasotti. Non sapremo mai se scherzava, se aveva storpiato il nome, se faceva ironia sul naso di Noso. L’errore è stato non presentarci, non sapere chi è quel signore sulla sessantina alquanto ilare, per l’incontro con il volto televisivo. Noso naturalmente stava al gioco, non sappiamo se lo conoscesse o semplicemente non gli andasse di prendere le distanze da chi si atteggiava a suo grande amico.
Nosotti è un grande appassionato di volley, è modenese, di Formigine. Come Riccardo Riccò.
Noso è Sky. E’ il bordocampista numero uno di Sky, è un grande intervistatore. Non ricordiamo telecronache di calcio, ne ha fatte di volley, ma chissà se sarebbe un fuoriclasse anche in telecronaca. Supponiamo di sì.
Ah, Marco Nosotti è unico perchè non vive a Milano ma fa avanti e indietro, per restare accanto alla famiglia e poi perchè, evidentemente, è felice di vivere nel Modenese.
E’ un grande modenese nel mondo, come tanti che vi racconteremo in questa rubrica. Noso vive per lo sport geminiano, assieme alla famiglia.
E’ una buona forchetta, mai come noi, in sala stampa è capitato di sentire: “Mangiamo per consolarci, di cosa, poi?”. Già, se una delle prime firme di Sky deve consolarsi, chissà che deve fare spesso pubblica gratis, su piccole testate.
Noso è amico di Stefano Gozzi, l’ex addetto stampa del Modena e del Carpi, che ora potrebbe tornare in biancorosso. L’aveva portato a Sky, fu Gozzi peraltro a scegliere di non trasferirsi a Milano, evitando di percorrere una carriera più sotto i riflettori.
In fondo essere Nosotti non è facile. Serve una bella mimica facciale, idee calcistiche, bella scrittura e lettura e trovare il feeling giusto. Perchè Noso fa il suo lavoro, quando intervista neroverdi, biancorossi o gialli non fa troppi sconti, non si può.
A Sky ci sono altri due geminiani, Fabrizio Monari, collaboratore fisso fra Reggio e Cesena, e l’editorialista Leo Turrini, dei motori. Magari racconteremo anche loro. Chissà se Noso piace alle donne, nonostante qualche problemino tricologico. Aspettiamo che scriva un libro, che porti veramente qualcosa in teatro, che trasmetta la passione per tv e giornalismo e sport al figlio. Anzi, che farà la moglie Silvia? Strano che non si veda mai, neppure alle feste.
Da anni Nosotti è solo opinionista, negli studi di Sky, ma nello scorso millennio aveva condotto Sportime a Tele +. E studi pre e post gara di diverse discipline. “Con Tele+ inaugurammo la trasmissione che poi ha portato a Sky calcio show e a diretta gol. Si chiamava Anteprima calcio, era sul digitale nella seconda metà degli anni 90. Erano i primi passi per lanciare le partite di serie A”.
All’epoca il campionato era zeppo di Emilia, con il Piacenza che avrebbe disputato 8 stagioni nel proscenio, la Reggiana 3 e il Bologna un buon decennio, dalla promozione conquistata con Ulivieri. Nosotti è sempre stato la prima firma dello sport in Emilia Romagna nelle paytv. Con puntate anche al volley, dove addetto stampa era stato anche il solito Stefano Gozzi, a Modena.