di Silvia Gilioli e Vanni Zagnoli
Dunque, il Carpi ha ottenuto il primo punto, al debutto in serie A, il Sassuolo al 3° anno prova davvero a battersi per l’Europa. E il Modena conta di soffrire di meno, rispetto al playout vinto anche con fortuna, contro la Virtus Entella. Ma il calcio vero è sui campi minori.
Il grado di sportività, di efficacia nel calcio di una capitale come Modena si misura anche alle spalle delle società professionistiche.
Dunque, Carpi debutta in A con appena due campionati di serie B alle spalle, il Sassuolo l’ha fatto con soli 5 cadetterie.
Ma il vero miracolo è a Castelfranco, dove la Virtus della famiglia Chezzi non è mai scesa dalla serie D, dal 2004. Così è al 12° campionato di fila nella categoria nazionale, vinse subito la coppa Emilia, mentre più di recente è arrivata due volte quarta.
Lo spettacolo vero è anche sui campi di Eccellenzea, con le 5 geminiane. Andiamo in ordine di classifica, virtuale, ovvero rispetto all’ultima stagione.
Il Formigine è retrocesso, si era affacciato in serie D nel 2011, e prova a confermarsi il 5° polo provinciale del calcio.
Spinge alle sue spalle la Sanmichelese, la società sassolese, di San Michele dei Mucchietti. Lì giocava la pallamano Casalgrande, un quarto di secolo fa, lì ora si sogna la serie D, dopo l’eccellente ultimo campionato.
Brillante il terzo posto del San Felice (sul Panaro), altra società emergente, simbolo della provincia modenese. Buona la salvezza del Fiorano, da bissare e magari migliorare, e poi c’è il debutto della Cittadella, squadra della città. Mai una squadra del comune di Modena si era affacciata in Eccellenza. I canarini di Crespo sono lontani tre categorie, però ci si può divertire anche qui.
Perchè è bello anche il calcio non trasmesso in tv, povero di denari ma ricco di storie e sentimenti.
Anche in quello la provincia più calciofila d’Italia può primeggiare. Anzi, già primeggia.