Qui non è in dubbio la qualità morale di Andrea Pirlo, ma in effetti trovate un allenatore che non sia una brava persona o una gran persona, qui è indubbio quando le decisioni sono ad minchiam, avrebbe detto Franco Scoglio, il professore. Le grandi panchine non si possono assegnare per simpatia, per rapporti personali, quelli vanno bene forse in serie C2, ecco, fra i dilettanti, negli sport cenerentoli, nella pallamano, magari.
Non conta che Pirlo sia stato un grande regista, magari diventerà un grande allenatore, ma sembra quando la Juve andò in Champions con Ciro Ferrara, subentrato per due giornate finali a Claudio Ranieri, su pressione di Tuttosport, del direttore Paolo de Paola.
Trovate, nel calcio mondiale, un allenatore indegno, una persona che non sia di grande livello, una persona che non sia una persona di rilievo, che non emozioni. Il punto è scegliere gli ultimi arrivati, per simpatia. Brocchi al Milan era risibile, eppure arrivò vicino a conquistare la coppa Italia. La storia del calcio è piena di risibili, anche bravi, dopo e molto dopo, ma che dovevano fare un percorso prima di arrivare.
Se Pirlo parte dalla Juve, allora Roberto Baggio parta dalla nazionale, allora Gianni Rivera a 78 anni potrebbe allenare il Milan, Maldini Paolo anche, eccetera, eccetera.
Ma perchè Pirlo e non chessò, Porrini, il preferito di Vialli, un quarto di secolo fa?
Pippo Inzaghi al Milan era risibile, al Bologna anche, a Venezia e a Benevento molto bene,
Seedorf al Milan non era andato tanto male, ma non meritava subito il Milan.
Juve, Milan e Inter, ma anche le grandi, ma anche un Genoa sono una cosa troppo seria, per lanciare gente che piace solo alla gente.
Il problema non sono loro, ma chi decide. Preziosi fece debuttare dalla serie A Fabio Liverani, salvo esonerarlo, aveva appena 37 anni, andiamo a memoria. Al Genoa, 4 punti in 6 gare ed esonero. Liverani a Terni e a Lecce dava spettacolo.
Montella non meritava subito il Milan, tantomeno dopo avere fallito alla Sampdoria.
La storia del calcio è piena di decisioni risibili, di Agnelli e non solo. De Zerbi, per esempio, al Palermo, da giovanissimo, non era andato male.
Se Pirlo allena la Juve, Gasperini dovrebbe allenare il Brasile.
Se Pirlo allena la Juve e magari finirà terzo, Guidolin che arrivò terzo all’Udinese dovrebbe allenare sulla luna. E Cassano che dice che Guidolin non va ascoltato è risibile.
Sono tanti i personaggi che fanno ridere, privi di credibilità.
Foscarini è un allenatore, Pirlo per ora no. Pirlo all’under 23 della Juve andava bene, forse, Pecchia adesso è un allenatore, quando partì dal Gubbio o dal Latina, non controlliamo, no.
L’esperienza in campo incide relativamente, in panchina.
La conoscenza dell’ambiente è risibile. Pirlo è stato all’Inter e al Milan, magari le allenerà, ma averci giocato cosa sposta?
Altra bacchettata, ogni volta che una grande italiana esce dall’Europa, Fabio Capello si infervora, contro quasi tutti.
Ma ricorda quanto male giocò la sua Juve, in Champions, in quei due anni precalciopoli? Una volta uscì con l’Arsenal, forse negli ottavi, non ricordiamo, finì 0-0 o giù di lì, senza occasioni, tra i fischi.
Capello in Europa ha perso tanto, in campionato ha vinto molto spesso.
Capello guidava un Milan stellare, vinse presto, Pirlo non è Capello.
Essere ben visti, ben voluti, è per quanto si è dato in campo e soprattutto per l’atteggiamento. Sarri avrà fatto battute con Agnelli, non si può, Pirlo non le fa.
Esistono tecnici, ds, dg e soprattutto presidenti privi di credibilità.
E’ curiosa una situazione, quando entri in un certo circuito poi ti continuano a chiamare, a vita. Ranieri, Prandelli, tanti.
Pirlo ha 42 anni, può essere allenatore per 20, diventerà bravo, adesso non può perdere in casa con il Benevento.
A proposito, la Juve non può perdere in casa con il Benevento. Nella storia sono poche le provinciali che hanno anche solo pareggiato, a Torino, figurarsi vinto.
E’ il punto più alto del Benevento, vincere in casa della Juve, certo senza pubblico è più facile.
Perdere in casa con il Benevento, se sei questa Juve, è risibile. Delneri perse a Lecce, ma non aveva questa Juve.
De Rossi alla Roma sarebbe un errore analogo, probabilmente. Guardiola aveva un Barcellona fortissimo, Guardiola è stato un Pirlo in campo, quasi, e un fuoriclasse fuori.
Perchè Pirlo e non Barzagli, allora? Conte è stato diverso, persino a Bergamo, al di là delle dimissioni per il punto a partita, di media, non aveva fatto male.