Dunque, fra il viaggio a Parma per Parma-Genoa, con il piacere di parlare con Gasperini e Donadoni, e il ritorno a casa per seguire il volley femminile, vedo su internet il nuovo battibecco fra Allegri e Sacchi.
Sacchi criticava Zoff all’Europeo 2000, su La Stampa. Arrigo ce l’ha con i difensivisti o presunti tali, per lui il calcio è intanto spettacolo, in realtà il pragmatismo di Lippi, Capello (eccessivo), Conte e Ancelotti, sul lungo periodo è più produttivo.
Lui aveva scelto Prandelli, bravissimo ma non vincente.
Oggi, sto con Allegri. Allegri è a caldo, non Sacchi. Sacchi richiama rispetto, Allegri ha il diritto di ascoltarlo ma anche di fare al contrario, perchè ovviamente il risultato arriva prima di tutto.
Proprio Sacchi diceva che in Italia si deve criticare con moderazione, per evitare di finire in discussione. Non ho visto la Juve a Madrid, neanche con la Roma, perchè raramente mi occupo di partitissime, tuttavia Allegri può non essere d’accordo con Sacchi, contraddirlo. Anche negare di pensare al pareggio, di puntarci.
Anni fa a Parma, a Teleducato, nella trasmissione curata da Michele Angella, accusai Beretta di pensare al pareggio, me lo fece notare in sala stampa, al Tardini, pur senza far il mio nome. Quel Parma fu l’ultimo a qualificarsi in Europa, complice calciopoli. Vinse lui, persi io, e subito lo feci notare. Siamo diventati amici, nel tempo, c’è un rispetto enorme. Quel che richiede Sacchi, ma stasera la battuta di Allegri, toscanissimo, era innocua.