di Silvia Gilioli e Vanni Zagnoli
Negli scorsi mesi c’è stato un terzo gruppo interessatissimo a ripartire dalla serie D, con il Parma. E’ riconducibile a Maurizio Mian, già presidente del Pisa e noto anni fa per il legame con il cane austriaco Guenther, ereditiere di un ricchissimo patrimonio.
E’ una notizia che abbiamo segnalato più volte alle redazioni dove abbiamo contatti, in sport e in cronache italiane, la pubblichiamo solo ora per questioni di tempo e perchè, appunto, meritava altre tribune.
Dunque Maurizio Mian aveva già posseduto una società calcistica, il Pisa, in Lega Pro. E’ amico di un direttore sportivo che gli fa da consulente e a maggio aveva deciso di ritornare nel calcio, puntando forte sul dopo fallimento del Parma.
Noi stessi avevamo fatto da consulenti per il suo gruppo di lavoro, sottolineando per mail le segnalazioni alle redazioni sportive con cui abbiamo contatti, per storie e notizie che riguardano appunto il Parma.
Addirittura ci era stata offerta la possibilità di occuparci dell’ufficio stampa del nuovo Parma, se il piano fosse andato a segno, ma la nostra candidatura non era andata oltre una consulenza, per evitare di abbandonare tutte le collaborazioni.
Mian e il direttore sportivo di sua fiducia, amico, si erano rivolti al sindaco di Parma Federico Pizzarotti, per presentare la loro candidatura. Ci chiesero anche a quali personaggi fosse sensibile il primo cittadino ducale, la risposta fu semplice, quasi scontata: “Alle istanze degli industriali parmensi”.
L’Upi, appunto, la potentissima unione parmense degli industriali, che detiene il pacchetto di maggioranza dell’editoria di vertice, in provincia, dunque Gazzetta di Parma, radiotv Parma e magari avventure minori di cui non siamo a conoscenza.
“Caro Maurizio Mian e soci, muovetevi per la serie B, perchè sulla D la partita è persa in partenza. Il sindaco Pizzarotti segnalerà gli industriali locali, per un discorso di bandiera, di militanza, di convinzione. E poi perchè il progetto è serio”.
Con queste parole avevamo suggerito al gruppo erede del cane austriaco di tentare di salvare la serie B del Parma.
“Ma con 55 milioni – la replica del consulente di mercato – si costruisce una squadra da Champions league”.
Mian e l’amico esperto di calcio hanno presentato la loro offerta, ben presto però si sono arresi perchè hanno confermato la nostra impressione: “E’ già tutto deciso”.
E in fondo è giusto così, che il Parma vada ai parmigiani e parmensi, a chi con pochi milioni di euro cerca di riportarlo, con calma, in auge, con un progetto a lungo respiro.
Però è stato divertente, da parte nostra, essere consulenti nella comunicazione di un progetto. Segnalare notizie alle redazioni nazionali e regionali, sul Parma, ma pure a un soggetto interessatissimo al calcio. Naturalmente gratis, come tanto del nostro lavoro.